Chi l’ha Visto torna sull’inchiesta di Trevignano e le accuse alla presunta veggente Gisella Cardia, alla luce dell’ultimo incontro pubblico di preghiera, al quale sono intervenuti moltissimi seguaci, per ascoltare l’ultimo “messaggio” della Madonna rivelato. Ed erano presenti talmente tante persone, migliaia, che Gisella e il marito sono stati costretti ad arrivare con le guardie del corpo ed è stato necessario il presidio delle forze dell’ordine.



L’indagine della trasmissione principalmente si concentra sulle analisi fatte dal Ris in merito al sangue che la veggente continua ad affermare che sia uscito dalla statuina della Madonna, e che non sia stata ancora accertata l’origine perchè i risultati sono stati secretati dalla curia. Invece, sembra che le analisi abbiano parlato chiaro fin dall’inizio, i tamponi vennero fatti sia su Gisella che sul marito, per prelevarne il Dna. Gli esami poi furono firmati sia dai due coniugi che dal vescovo e successivamente venne accertato con un verbale minuzioso che il materiale prelevato corrispondeva al sangue di Gisella. I Ris comunicarono i risultati sia alla procura di Civitavecchia che al vescovo.



Madonna di Trevignano “Vescovo conosceva i risultati delle analisi sul sangue”

Gisella Cardia, nonostante l’interdizione ed il vincolo imposto sulla zona nella quale avvengono gli incontri pubblici, non intende arretrare, anzi dice di avere l’intenzione di costruire un vero e proprio santuario sul terreno che attualmente risulta ancora “area da tutelare” per la quale occorre chiedere un permesso speciale anche per posare un mattone. E anche i seguaci della presunta veggente continuano, nonostante le accuse a credere fermamente ai messaggi e ai miracoli che vengono trasmessi in diretta sul sito della Madonna di Trevignano.



Lo stesso sito che è stato messo sotto inchiesta, in quanto appartenente ad una associazione che percepisce cospicue donazioni. Gli ex seguaci che ora attendono indagini più approfondite e prove per verificare se si può procedere ad una denuncia per truffa, affermano che il vescovo ha sempre, non solo smentito, ma dato grande credibilità alla veggente, portando la statua della Madonna durante le messe, ed invitando Gisella a recitare pubblicamente il rosario. Dunque il vescovo ora in pensione, non solo avrebbe saputo tutto, anche sulle analisi del sangue, ma avrebbe di proposito nascosto i risultati e permesso alla veggente di continuare a pregare in chiesa. L’ex vescovo di Civita Castellana interpellato da Chi l’ha Visto, però, non ha voluto rispondere dichiarando solo “C’è un tempo per ogni cosa, quando sarà il momento vi contatterò”.