A Storie Italiane si torna a discutere della Madonna di Trevignano con Carlo, un testimone, che ha assistito da vicino a cosa accadeva nella associazione di Gisella Cardia. Inizialmente, spinto dalla sua famiglia, era diventato lui stesso un partecipante. “Un paio di anni fa ho fatto una gita ad Assisi insieme ai coniugi. Nel tragitto ci siamo fermati in una Chiesa e, dopo il tour, è stato consentito a Gisella di fare un’omelia davanti all’altare, con il parroco seduto nei banchi, in adorazione mentre lei parlava delle sue grazie”, ha raccontato.
I dubbi in merito a ciò che accadeva all’interno del gruppo di fedeli, tuttavia, sono sempre stati tanti da parte dell’uomo. “Io ho sempre pensato che misticismo e denaro siano due elementi che non devono mai incontrarsi, altrimenti c’è un problema. Nell’associazione era così. Io ho visto fin da subito che si parlava sempre di soldi, ad esempio della vendita delle partite dei ceri e dei rosari. Quando chiedevo rendicontazioni, però, mi veniva detto che era tutto alla luce del sole, anche se di scontrini non ne ho mai visti. Per loro questo è tutto normale. Trevignano non è stata scelta a caso. È risaputo che è un luogo frequentato e abitato da gente benestante”.
Madonna di Trevignano, il testimone: “Ho perso la mia famiglia per Gisella”. Il racconto
Sebbene Carlo non creda nella Madonna di Trevignano, la sua famiglia continua a essere vicina a Gisella Cardia. “Dopo un post in cui ero d’accordo con Luigi Avella, mi è stato detto che non ero gradito a casa. Sono stato allontanato. Inizialmente è stato come vivere un incubo a occhi aperti. Ho cercato di far ragionare i miei genitori, ma è stato come fermare un treno in corsa a mani nude. Era impossibile. Adesso, negli ultimi tempi, mi sento in un tritacarne. Da maggio non vedo più le persone che prima vedevo ogni giorno. Mia sorella e mio cognato, che per me erano un punto di riferimento”, ha raccontato.
È per questo motivo che si sta battendo affinché i coniugi smettano di ingannare i fedeli. “I miei genitori prima di incontrare Gisella avevano fatto due viaggi a Medjugorje, poi hanno iniziato a raccontarmi di questa mistica nelle vicinanze di Roma. Mi dicevano che aveva deciso di vendere una proprietà che aveva per stare più vicino possibile al Campo delle Rose. Stando all’interno dell’associazione da spettatore ho visto delle cose assurde, ma adesso la questione è diventata ancora più pesante. Io non sono l’unico, so che anche altre famiglie si sono allontanate. Il tempo passa e non torna più indietro. I miei nipoti crescono e io non posso abbracciarli. Vorrei ritornare ad avere dei rapporti con mia sorella. Questa grottesca farsa deve finire”, ha concluso.