Paola Felli, la portavoce dell’associazione Madonna di Trevignano guidata dalla veggente Gisella Cardia, è intervenuta a Storie Italiane per spiegare qual è l’utilizzo dei fondi che ricevono da parte dei fedeli. “Il nostro statuto ha come obiettivo l’aiuto delle persone in difficoltà. Le donazioni hanno risentito di questa battaglia mediatica contro Gisella e l’Associazione. La preghiera per fortuna è gratis e fortunatamente con quella andiamo avanti, vengono ancora in molti. La nostra azione continua ad essere sempre la stessa”, ha affermato.
La veggente e il marito tuttavia in questi mesi hanno dovuto difendersi anche in Tribunale dalle accuse di attività illecite. La portavoce tuttavia ha escluso la possibilità che il denaro dei fedeli sia stato utilizzato per questi scopi. “Le spese legali possono essere pagate a rate. Gli avvocati non gli hanno chiesto cifre esorbitanti perché hanno avuto un ritorno mediatico non indifferente dalla vicenda. Gianni e Gisella hanno pagato con mezzi privati”.
Madonna di Trevignano, la portavoce dell’associazione Paola Felli difende Gisella Cardia
A Storie Italiane Paola Felli, la portavoce dell’associazione Madonna di Trevignano, ha dovuto dare spiegazioni anche in merito alle spese sostenute per iniziative ritenute non del tutto coerenti con la missione. “L’associazione se ha i soldi aiuta le persone in difficoltà, viceversa fa meno: aiuta con la presenza, col sostegno e con la preghiera. L’associazione opera per ciò che può”, ha ribadito.
E poi ha chiarito: “I 100 ulivi piantati? Era un’azione già prevista nel nostro progetto, con fondi stanziati e dati ai vivaisti all’epoca, prima della sospensione. C’è inoltre gente che crede e per questo sentimento religioso ci permette di fare delle spese con forme di pagamento particolare e con sconti importanti. L’ente parco era stato avvertito ed era stato anche invitato a presiedere all’evento ma non si è presentato nessuno. Abbiamo operato nella legge. I progetti previsti verranno portati avanti”.