Storie Italiane è tornato sul caso della Madonna di Trevignano e dell’associazione di Gisella Cardia e del marito. Il programma di Rai Uno si è concentrato sui presunti soldi per i viaggi organizzati proprio sulla famosa collina delle apparizioni, oggi sgomberata dopo un provvedimento giudiziario, domandandosi che fine abbiano fatto. L’indagine intanto prosegue con l’incidente probatorio che analizzerà diversi reperti e che secondo Luigi Avella “sarà solo una conferma di ciò che molti sapevano dal 2016 e forse lo sapeva anche Gisella ma che ha sempre dichiarato il contrario”.



La procura ha disposto delle nuove analisi sulle lacrime nonché sulle statuine della Madonna che avrebbero appunto lacrimato negli ultimi anni: cosa accadrà? Sicuramente la decisione sarà significativa e potrebbe concludere definitivamente la vicenda Madonna di Trevignano dopo che, ricordiamo, la Chiesa ha già definito un fenomeno non soprannaturale, quindi non vi sarebbe alcuna apparizione della Madonna ne tanto meno alcun messaggio.



MADONNA DI TREVIGNANO, L’AVVOCATO DI GISELLA: “LE ANALISI DEL 2016…”

In collegamento con Storie Italiane vi era Solange Marchignoli, avvocato di Gisella Cardia, che a riguardo ha spiegato: “Perchè ora le analisi? Quando vengono svolte analisi di questo tipo bisogna seguire dei precisi passaggi e bene ha fatto in questo caso il pubblico ministero, seguendo tutto l’iter, cosa che invece non era stato fatto allora (riferendosi alle analisi del 2016 ndr), che non aveva nemmeno un difensore e un consulente. Il pubblico ministero ha accertato l’irritualità del 2016 ha effettuato il sequestro il giorno dopo per rifare tutte le analisi”.



E ancora: “Noi abbiamo chiesto l’incidente probatorio con un perito terzo di fronte al gip, il pm si è opposto ma il giudice lo ha accolto e in sede di udienza il pm si è opposto a tutti i nostri quesiti. Il problema è la catena di custodia, che deve avvenire quando si preleva del sangue, noi abbiamo chiesto che venisse accertata che fosse stato fatto secondo le norme”.

MADONNA DI TREVIGNANO, PARLA L’AVVOCATO DI GISELLA

L’avvocato di Gisella Cardia ha proseguito: “Poi terza opposizione del giudice rispetto al controllo di eventuali meccanismi all’interno della statua o del quadro che potessero indurre la lacrimazione e il Gip ha accolto la richiesta, noi vogliamo che sia fatta luce su tutti i quesiti di modo da avere una risposta scientifica. Quindi siamo molto contenti della nostra udienza, il 26 inizieranno le operazioni peritali ed è stata fissata l’udienza il 5 marzo del 2025 per sentire i periti”.

E ancora: “E’ importante ad esempio escludere che quel colore fosse una pittura messa da qualcuno su una statua, vogliamo escludere che sia sangue di animale visto che si è detto che si trattava di sangue di maiale. Ovviamente se fosse sangue di pittura o di maiale avremmo un problema dal punto difensivo, cosa che invece non succederebbe in caso di esiti differenti”.

MADONNA DI TREVIGNANO, LE ACCUSE DI LUIGI AVELLA

Storie Italiane ha poi mandato in onda le parole di Luigi Avella, il grande accusatore di Gisella, che a proposito delle famose analisi del 2016, ha spiegato: “Mi dissero che il sangue sulla statuetta della Madonna era di Gisella, me lo disse una persona che era presente quando il vescovo si recò a Trevignano dall’ex parroco, comunicando il risultato del Ris, quello delle analisi riguardanti il sangue di Gisella. Questa signora mi fece dei nomi che erano presenti quando il vescovo andò a trovare don Carmelo, sono persone che conosco ma che evito di dirlo in televisione, voglio rivelarle solo al pubblico ministero”.

Secondo Roberta Spinelli, inviata di Storie Italiane che sta seguendo da anni il caso: “Non va dimenticato che le analisi del 2016 furono effettuate da un corpo di eccellenza, il Ris di Roma, anche se irrituali. L’esito è stato dato (quello che il sangue sarebbe di Gisella ndr), ed era conosciuto anche da altri cittadini di Trevignano nonché dalla stessa Gisella”. E poi c’è la pista francese “Un giro di soldi – aggiunge Spinelli – come spiegato sempre da Luigi Avella che sappiamo essere una persona molto prima fino a qualche tempo fa a Gisella. Gli affari francesi non sono conclusi, c’è un giro di affari e ieri ci è arrivata una conferma di cui a breve potremo dare ulteriore testimonianza”, ha chiosato l’inviata e l’avvocato ha replicato: “Attendo di vedere cosa emerge per rispondere”.