Storie Italiane ha dedicato stamane ampio spazio al caso della Madonna di Trevignano, e sono molti gli spunti di discussione emersi. In collegamento vi era Carlo, un ex fedele di Gisella che negli ultimi giorni è stato spesso e volentieri ospite proprio del talk di Rai Uno, che ha spiegato: “Io non ricordo di carte prepagate ma ho chiesto più volte i bilanci dell’associazione ma non me li hanno mai fatti vedere, ho visto solo una piccola griglia con delle cifre, solo tre righe con poche migliaia di euro”. Roberta Spinelli, inviata di Storie Italiane, ha poi preso la parola dicendo: “C’era una vendita di oggi da parte dell’Associazione Madonna di Trevignano ma non vi è traccia nei bilanci, quindi dove sono finiti questi soldi e di quanti soldi si parla? Gli oggetti a cui fa riferimento Gisella sono i rosari che venivano realizzati dalla sorella di Carlo”.
Proprio Carlo ha aggiunto: “Era un grande quantitativo, a casa di mia sorella c’era un trolley pieno di perline, lei realizzava rosari che poi venivano venduti al Campo delle Rose. Io ho chiesto lumi ma non so i soldi che fine facevano, vedevo i ceri, vedevo mia sorella che faceva i rosari e che poi li vendevano, poi so che i soldi finivano dentro una cassettina, sentivo parlare di questa cosa, ma poi non so che fine faceva”. Ad un certo punto però la sorella di Carlo è stata “interrotta” e non poteva più realizzare rosari: “L’ha deciso il signor Cardia, e ad oggi dico per fortuna”.
MADONNA DI TREVIGNANO, ALESSI: “SONO IN VENDITA LIBRI FIRMATI DA SACERDOTI…”
In collegamento con Storie Italiane anche Roberto Alessi, direttore di Novella 2000, che racconta: “Sono in vendita online dei libri firmati da sacerdoti e io che sono cattolico posso pensare che in qualche modo delle autentificazioni di questa Madonna di Trevignano e quello che ti può mettere in un falso binario che ti porta a conclusioni sbagliati. Ci sono anche raccolte del 5 per 1000”.
Roberta Spinelli ha ripreso la parola: “Nel bilancio del 2020 c’era un importo di 7.000 euro per oggetti religiosi, mentre nei bilanci successivi non c’è l’incasso relativo agli oggetti. Ricordiamo poi che tutti i soldi devono essere destinati ad attività benefiche”. Sarebbero spuntate anche delle prepagate: “Servono per aiutare persone indigenti e in difficoltà, non sappiamo quante sono ma hanno sempre un importo pari a 0 poi nel 2021 viene segnalato 94 euro. Quindi ci chiediamo a cosa siano servite”. Pesanti però le accuse di Carlo: “Non ho visto alcuna attività benefica in questi anni, tutto era finalizzato ad incassare, i soldi erano investiti per acquistare altro materiale”, parole da cui ovviamente prendiamo le distanze in attesa che si faccia luce sulla vicenda.