LE IENE TORNANO SUL CASO DELLA MADONNA DI TREVIGNANO

Nella prima puntata stagionale de “Le Iene” si torna a parlare della Madonna di Trevignano e delle presunte apparizioni della sedicente “veggente” Gisella Cardia: dopo che già negli scorsi mesi, ritornando in tv dopo essere sparita per alcuni giorni, era stato il programma di Davide Parenti con Gaston Zama ad intervistare Gisella e il marito direttamente in casa, scoprendo quelle statuine che avrebbero lacrimato sangue.



Tra i servizi in onda il 3 ottobre, l’inviato de “Le Iene” sottopone le medesime statuine – da mesi al centro delle polemiche per le presunte lacrime e per il sangue che avrebbero versato – «a vere e proprie tac». Mentre proseguono ogni 3 del mese la diffusione dei presunti “messaggi” (l’ultimo, proprio oggi) che la Madonna lascerebbe a Gisella Cardia dopo le misteriose “apparizioni” a Trevignano, a livello mediatico la pressione su questa vicenda – che da molti (a torto) è stata avvicinata alle vicende di Medjugorje – si è decisamente sgonfiata rispetto agli scorsi mesi.



GISELLA CARDIA, LA MADONNA DI TREVIGNANO E LE PRESUNTE APPARIZIONI

Gisella Cardia, vero nome Maria Giuseppa Scarpulla, ogni mese riceve un messaggio lei dice dalla Madonna e viene diffuso a tutti i fedeli di Trevignano e nel resto del mondo: tra le polemiche con gli ex dipendenti della donna divenuta oggetto di attenzioni mediatiche negli scorsi mesi, le questioni legate al presunto sangue dalle statuine provenienti da Medjugorje e ora stabilmente nella casa di Trevignano (sul Lago di Bracciano, ndr), l’intera storia delle presunte apparizioni resta fortemente monitorata dalla Diocesi che però ha ben chiarito proprio dopo le indagini delle Iene la propria posizione.



«In attesa di tale giudizio, in base ai primi orientamenti a cui è giunta la commissione, tenendo conto della prudenza secolare della chiesa in casi come questo, si sconsiglia ai fedeli di partecipare a tali eventi, fino a un pronunciamento definitivo da parte della preposta autorità», così aveva parlato il vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, lo scorso 3 giugno 2023. Non solo occorre evitare improvvisati “pellegrinaggi” a Trevignano  – come avvenuto per un certo periodo mentre tv e programmi seguivano ogni giorno le dichiarazioni della presunta veggente – per assistere alle presunte apparizioni, ma serve secondo la Chiesa anche prudenza ulteriore per tutti i sacerdoti in merito ai fatti legati a Gisella Cardia: «condotta discreta, prudente e rispettosa senza la quale non è possibile vivere la comunione ecclesiale, primo dono che gli autentici doni del cielo rafforzano; non si organizzino incontri pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano l’impressione o la certezza che la chiesa abbia autenticato i fatti di Trevignano; che i sacerdoti in particolare si astengano dall’esprimere pubblicamente, nell’esercizio del loro ministero, la loro opinione personale sul fenomeno; che i fedeli nutrano la loro comunione di amore con Maria, madre del signore e della chiesa, a partire dalla parola di Dio e dalla liturgia della chiesa, che sono il vero e reale luogo d’incontro quotidiano con colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura speranza», concluse la nota della Diocesi. In una vicenda che aveva visto anche l’intervento, indiretto, di Papa Francesco (che ha detto chiaramente come «non tutte le presunte apparizioni della Madonna sono vere»), lo scorso 14 settembre scorso il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha emesso un’ordinanza, con la quale veniva dato ragione alla veggente rispetto alla recinzione del campo dei rosari dopo avverrebbero le presunte apparizioni.

Nell’intervista dello scorso maggio a Le Iene, Gisella Cardia aveva mostrato le lacrime di sangue della sua statuina conservata in casa: le prime ricerche e analisi su quelle tracce avevano dato risultati controversi, con possibili «compatibilità con sangue di maiale». Ora però il programma di Italia 1 prova ad approfondire ulteriormente il “fenomeno” per capire se si sia di fronte a qualcosa di non spiegabile scientificamente o se la “verità” della veggente sia soltanto un modo per attirare l’attenzione di media e fedeli. Dopo il fallimento della società di proprietà della donna “Majolica italiana”, con il marito di cui ha assunto il cognome, Gisella si è trasferita a Trevignano. Qui sarebbero cominciati i fenomeni mistici che andrebbero avanti ormai dal 2018: nel frattempo la “veggente” ha creato una fondazione alla quale arrivano diverse donazioni. La Commissione diocesana, istituita dal vescovo Marco Salvi, procede nelle indagini da mesi ormai, costituita da un teologo, un mariologo, uno psicologo, un canonista e un esorcista; contemporaneamente vanno avanti anche le indagini della procura di Civitavecchia in merito alle donazioni e alle posizioni espresse da Gisella Cardia in merito alle presunte apparizioni della Madonna.