La Madonna di Trevignano e tutti gli ultimi aggiornamenti sulla veggente Gisella negli studi di Mattino Cinque News. Paolo Capresi ha confermato l’anticipazione di ieri: “Gisella si trova al convento di Bassano a pochi chilometri. Solitamente la veggente passa la settimana santa a casa invitando i fedeli a vedere le sue stigmate, ma quest’anno forse per la pressione su di lei ha deciso di andarsene e si trova attualmente presso la foresterie del convento”. Mattino Cinque News ha intervistato una cittadina di Trevignano membro di un comitato che si sta opponendo alla veggente Gisella per una questione puramente paesaggistica, visto che, a loro modo di vedere, l’occupazione del parco causerebbe un danno all’ambiente: “Questa signora ha creato un malcontento nel Paese per maldicenze e pettegolezzi ed ha creato anche una mancanza di fiducia per quanto riguarda le istituzioni e questa è una cosa molto brutta. Ci sono delle regole ferree da rispettare – ha proseguito la donna – per vivere in un posto come questo bisogna rispettarlo. C’è bisogna di attenzione”, riferendosi alle regole riguardanti il verde del luogo.
E ancora: “Come è possibile che il parco abbia perso il controllo della situazione. Lunedì scorso sono andata per la prima volta per vedere cosa c’era, un arredo enorme, una quantità di materiale, c’erano le luci con dei piccoli pannelli solari, una batteria enorme di accumulo, la rete elettrosaldata che non faceva passare gli animali, e anche un 150 metri quadri di finto prato, una moquette, quindi lì non cresce niente. Noi vorremmo chiedere al Parco come mai negli ultimi 6 anni non c’è stata un’azione vera e concreta. I guardia parco girano per controllarci mentre lì hanno fatto un ‘circo’ e non se ne è accorto nessuno, non capisco l’impedimento a non bloccare”. Non è da escludere la richiesta di un Commissario per abbattere le opere presenti nel Parco. Secondo Don Coppola, anch’egli in collegamento con Mattino Cinque News, c’è qualcosa che non quadra: “La Madonna di Trevignano non può darei dei messaggi in un lungo di abusi. La Chiesa in questo caso non può tacere, siamo dinanzi ad un qualche caso che mette a rischio la fede”. Paolo Capresi a quel punto a ripreso la parola, tornando sulla questione del sangue delle Madonnine dicendo: “Da un primo esame del Ris sembrerebbe trattarsi del sangue di un maiale”.
MADONNA DI TREVIGNANO, L’ENTE PARCO: “NESSUN POZZO. È UN TERRENO NON EDIFICABILE”
A Storie Italiane si parla della Madonna di Trevignano e in particolar modo del terreno sul quale Gisella, la presunta veggente, ha allestito un vero e proprio santuario dove ogni giorno arrivano centinaia di fedeli. È soprattutto il 3 di ogni mese, quando la Madonna parlerebbe con Gisella, che arrivano devoti da tutta Italia. Quel terreno, però, è sottoposto a vincolo, essendo parte di un parco. Il direttore dell’Ente Parco, Daniele Badaloni, sottolinea che “Noi non abbiamo rilasciato alcuna autorizzazione per un pozzo”.
Parlando poi dei disordini sul luogo con l’alta affluenza dei fedeli, il direttore spiega: “Noi del parco non ci occupiamo di ordine pubblico tranne alcune rare e circoscritte situazioni su ordine della prefettura. Quando si va al concerto o allo stadio, non ci sono i guardaparco. La questura coordina gli interventi e il 3 aprile noi eravamo preposti alla sorveglianza di un’area per vedere che non ci fossero parcheggi abusivi. La questura poi per alcuni problemi ha fatto entrare dei mezzi dei disabili e alcuni dei vostri colleghi (giornalisti, ndr). La questura ha ritenuto di farli parcheggiare lì dentro ed è chiaro che se loro prendono determinate decisioni, noi non possiamo fare nulla“.
Ente Parco, il direttore: “Un parcheggio lì non può essere fatto”
Daniele Badaloni, a Storie Italiane, sottolinea ancora: “Noi del parco ci mettiamo la faccia. Abbiamo una sentenza che dimostra che l’ente parco non si è mosso adesso ma fin dal 2020 ha fatto tutti i controlli del caso, trovando alcuni abusi e contestandoli. Il problema è che durante la pandemia sono state fatte ulteriori opere, contestate alla magistratura dai guardaparco. Ci teniamo al territorio e cerchiamo di far bene”.
Tanti dei lavori realizzati da Gisella, non erano ammessi. Il direttore dell’Ente Parco spiega: “Se è un terreno agricolo sono ammesse le attività connesse all’agricoltura, altre non sono lecite. Un parcheggio lì non può essere fatto, si crea un danno all’ambiente. Non è un discorso di terreno calpestatile ma non edificabile. I manufatti non possono essere fatti. Non tutti sono amovibili. Io devo aspettare la sentenza e poi se riscontro ancora abusi posso segnalare alla magistratura”.