Storie Italiane torna a parlare del caso della Madonna di Trevignano. Anche oggi vi era in collegamento Carlo, un ex adepto della veggente Gisella, che già nella giornata di ieri ha rilasciato delle dichiarazioni decisamente significative. “Ho visto due sacerdoti che confessavano e Gisella seduta al centro sulla sedia che riceveva i pellegrini, cosa faceva non lo so perchè ero a venti metri di distanza, invito la Scarpulla a smentirmi. Io ho assistito alla Scarpulla che stava facendo esattamente la stessa identica cosa che facevano i due sacerdoti ai lari del campo”, alludendo quindi ad una sorta di confessione, parole che ovviamente noi non possiamo verificare e che riportiamo così come rilasciate in attesa di una eventuale smentita della diretta interessata.
Il signor Carlo ha proseguito: “Mia sorella era una delle addette alla costruzione dei rosari della Madonna di Trevignano, questo per incarico di Gianni Cardia (marito di Gisella ndr), che è lui quello che decide chi fa e cosa fa, dà gli incarichi o li toglie”. E ancora: “Ho assistito anche a discussioni su dove acquistare i ceri con la Madonna, dove metterli, anche sui rosari, poi si decidevano i prezzi a seconda della grandezza, dell’immagine che riportavano”.
MADONNA DI TREVIGNANO, ROBERTA SPINELLI: “DOVE SONO FINITI I SOLDI?”
Roberta Spinelli, inviata di Storie Italiane, sottolinea: “Nel bilancio a cui abbiamo avuto accesso c’è la spesa per i rosari ma non ci sono i ricavi, non si sa come sono stati utilizzati. Avveniva una vendita senza scontrino ne ricevuta di questi materiali – eventi di cui non abbiamo certezza e da cui prendiamo le distanze – ci sono le spese ma non ci sono gli incassi: che fine hanno fatto questi soldi? Di che cifra parliamo? In tre anni hanno ottenuto donazioni circa mezzo milione di euro”.
Carlo ha ripreso la parola: “Il grosso del lavoro dei membri dell’associazione era la gestione del pellegrinaggio all’esterno della casa, era talmente elevato il numero di pellegrini che bisogna gestirli fuori dall’abitazione dei Cardia”. Roberta Spinelli ha precisato: “Non abbiamo certezza che i fedeli donassero ma sappiamo che la gente andava in quanto convinta che Gisella parlasse con la Madonna e questo rafforzato dalla presenza dei sacerdoti”. Carlo a riguardo ha specificato: “Quando provavo a sollevare qualche dubbio a mia sorella, lei mi diceva di stare tranquillo che c’era il Vescovo, quindi io che cosa avrei potuto dirle?”.