Non vi è nulla di soprannaturale nelle visioni e nei messaggi di Gisella, la veggente di Trevignano. Questo quanto stabilito dalla Commissione diocesana di Civitacastellana, così come comunicato pochi minuti fa in diretta televisiva da parte di Storie Italiane, “sentenza” redatta dal vescovo Marco Salvi. “Constat de non supernatulitate” si legge nel verdetto, un decreto che fa forse definitivamente chiarezza sulla vicenda che ormai da anni sta interessando la comunità di Trevignano e che ha occupato trasmissioni di tutti i canali tv. Si mette quindi nero su bianco che le apparizioni sulla famosa collina con vista sul lago di Bracciano, in quel di Campo Le Rose, siano false per la Chiesa, di conseguenza la Madonna non comparirebbe.



Il vescovo Marco Salvi precisa che “i fedeli devono accettare il giudizio dato dal loro vescovo a nome di Cristo in cose di fede e morale e dargli il religioso assenso del loro spirito”, un messaggio quindi rivolto a tutti i cattolici, un verdetto a cui lo stesso monsignor è giunto dopo “un congruo periodo di attento discernimento, ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e avvalendosi di una di una commissione di esperti, formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo e della consulenza esterna di alcuni specialisti”. Viene quindi decretata la non soprannaturalità dei fatti in questione, “considerata la figura di Maria nella tradizione della Chiesa e nella viva fede del popolo di Dio”.



MADONNA DI TREVIGNANO: “NULLA DI SOPRANNATURALE”. IL PRIMO VERDETTO DI MAGGIO 2023

L’indagine da parte del vescovo Marco Salvi è stata avviata ad aprile 2023, e già il 30 maggio successivo la Commissione aveva consegnato una prima relazione di “non soprannaturalità del fenomeno”, che necessitava comunque di accertamenti. Oggi è arrivato il verdetto definitivo.

Il vescovo Salvi, come si legge su Fanpage, ci tiene a precisare che: “Ho chiesto l’accesso agli atti alla Procura della Repubblica di Roma riguardanti le analisi fatte dai carabinieri sulle lacrime di sangue della statua della Madonna e il procuratore capo mi ha negato la richiesta due volte”. Ha inoltre chiesto anche a Gisella di sottoporsi ad una perizia psichiatrica con un team di cinque periti guidati da Fabrizio Iecher. Infine sono stati analizzati in maniera attenta i messaggi letti dalla veggente.