Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Comune di Trevignano, che aveva imposto alla sedicente veggente Gisella Cardia della Madonna di Trevignano di fermare l’attività di culto e sgomberare le attrezzate installate nell’area. Di conseguenza, è stato respinto il ricorso di quest’ultima. La decisione, contenuta nell’ordinanza del 29 agosto 2024, conferma che c’è stato un esercizio abusivo dell’attività di culto. Inoltre, come previsto dalla legge, è stata confermato che in caso di ottemperanza entro 90 giorni scatta «l’acquisizione dell’area in questione al patrimonio comunale», circostanza che si è verificata, come spiegato dal Comune di Trevignano nella sua nota ufficiale.



A comunicare la decisione del Consiglio di Stato è stato lo stesso Comune di Trevignano in una nota con cui indica che il termine era scaduto il 27 agosto scorso. Per cui, stando a quanto accertato dalla polizia locale, quel provvedimento non è stato rispettato, visto che non sono state rimosse le attrezzature nei tempi indicati. Inoltre, il 3 agosto c’è stata una manifestazione di culto. Di conseguenza, l’area è acquisita al patrimonio comunale, dove ieri si sono recate le telecamere di Pomeriggio Cinque News per riprendere le operazioni di sgombero.



MADONNA DI TREVIGNANO, PARLA IL LEGALE DI GISELLA CARDIA

È stata avviata l’operazione di sgombero al Campo delle Rose di Trevignano Romano, dove Gisella Cardia sostiene di avere le apparizioni della Madonna. Pomeriggio Cinque News ha trasmesso in esclusiva le immagini della rimozione dei manufatti che erano stati installati nel tempo dalla sedicente veggente e dal marito Gianni, ma la prima per ora non intende fermare gli incontri con i fedeli, che si tengono ogni tre del mese. L’inviata di Mediaset ha confermato che i fedeli hanno deciso di presentarsi lì anche il 3 settembre, «perché non sono i manufatti a rendere un luogo sacro».



L’avvocato Solange Marchignoli, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha spiegato che sarà possibile anche senza statue, del resto in questo caso: «la fede non vacilla né viene meno. L’adorazione è riservata solo a Dio. Se qualcuno dovesse pregare la statua in sé o adorarla commetterebbe idolatria, ma non è quello che la Chiesa cattolica dice ai suoi membri di fare». Pertanto, non cambia nulla per il legale, infatti ha confermato che la sua assistita continuerà a pregare con i fedeli, «al campo delle Rose, con o senza i simboli della Cristianità».