Storie Italiane torna a trattare il caso della Madonna di Trevignano, sottolineando come la statua acquistata dall’ex fedele Luigi Avella, che si trovava al Campo delle Rose, sia stata donata a suor Paola: “Se il signor Avella ha fatto una denuncia – le parole di Solange Marchignoli, legale della sedicente veggente Gisella – presume che ci sono dei reati, noi comunque non ne sappiamo nulla”.



E ancora: “Sono riuscita a trovare il nome del pm per cui oggi so chi ha il fascicolo, ho mandato una PEC, non mi è arrivata nessuna notifica quindi è tutto fermo ma posso almeno parlare con un magistrato che si sta occupando del sequestro del campo delle rose, abbiamo finalmente qualcuno con cui parlare. Quando fanno sequestri in questo modo si aspetta la convalida, il sequestro è avvenuto senza la presenza del signor Cardia”. L’avvocato Marchignoli ha aggiunto: “Noi verremo informati quando il pm riterrà di effettuare rinvio a giudizio, non sappiamo nulla della denuncia bisogna capire se sussiste il reato”.



MADONNA DI TREVIGNANO, LE PAROLE DI SUOR PAOLA E DELL’AVVOCATO DI GISELLA

In collegamento anche suor Paola, che a proposito della statua della Madonna di Trevignano giunta nella casa famiglia della stessa suora, ha spiegato: “Io ho chiamato e ho saputo che la madonnina fosse chiusa in un magazzino, non so bene dove, mi dispiaceva pensare alla Madonna chiusa, quindi ho chiesto se potevano portarla in casa famiglia, mi hanno detto di si e da quel giorno mi sto dando da fare per averla con noi. La stiamo aspettando con amore, più sentiamo dei litigi e più l’aspettativa è ansiosa, speriamo finisca bene, una Madonna non merita di stare in mezzo a tutta questa confusione, noi pregheremo la Madonna ogni giorno per volerle il bene che si merita”.



L’avvocato Solange Marchignoli aggiunge: “Sono anni che la procura non ci rende noto i risultati dei test delle lacrime della Madonna. Non è dato sapere nulla. Non vengono mostrati i risultati. Non c’è stato nessun contradditorio, è stato prelevato il dna della signora Cardia e del marito, sono anni che aspettiamo risultati ma la procura non vuole manifestarlo. Non vogliono dire nulla rispetto al risultato delle indagini”. L’avvocato ha poi puntato il dito sulla presenza dei sacerdoti o di persone della Chiesa a fianco di Gisella, ma Eleonora Daniele ha precisato: “La Chiesa ha sempre detto di non andare a pregare”.