Si torna a parlare della veggente della Madonna di Trevignano a Mattino Cinque News, la signora Gisella. In studio passa un video in cui la stessa credente mostra le stigmate sulle mani. “Ho molti dubbi – commenta Don Coppola in collegamento con il programma di Canale 5 – si vedono le pieghe della mano e questo mi porta a pensare diversamente”.



Paolo Brosio ha aggiunto: “Mi ricordo bene le stigmate di Teresa Muscat e vedendo quelle di Gisella c’è qualche analogia. Non posso dirti che sia vero questo filmato. Mi affido a quello che dirà la Chiesa”. Paolo Capresi, inviato di Mattino Cinque News, ha aggiunto: “Il problema vero è che nessuno ha mai visto la formazione di queste stimmate, nemmeno anche la neurologa che le ha certificate”.



MADONNA DI TREVIGNANO, IL COMMENTO DI MONSIGNOR ROSSI E DEL MARIOLOGO

Monsignor Rossi, che ha portato la Madonna di Trevignano della veggente Gisella in processione, è stato incalzato da Mattino Cinque News, ma non ha voluto rispondere: “Non so cosa sia l’investigatio praevia, se ne vada immediatamente Lo devo dire a lei se ci credevo o meno? Vado a fare la Via Crucis. Io non ho niente da dire, i fedeli chiedano al nuovo vescovo”. Paolo Capresi ha aggiunto: “Ha portato la Madonnina in Chiesa, poi ha tentato di capire se fosse vero o meno che la statuetta piangesse, poi è caduto tutto nel nulla”.



L’inviato di Mattino Cinque News ha intervistato anche un mariologo e un geometra, che avrebbe dato tanti soldi a Gisella: “Ho dato 123mila euro a Gisella, tutto documentato con bonifici. Prime tranche di 27mila euro a febbraio-marzo, poi altri 65mila euro a giugno all’associazione, poi gli ultimi 30mila euro al marito. Ho dato questi soldi perchè c’era un’amicizia forte visto che vi erano delle spese per le opere della Madonna. Lui mi ha preso in giro – ha proseguito il geometra, parole da cui noi prendiamo le distanze – mi ha nominato direttore di lavori per svolgere delle opere sulla collina dell’apparizione su cui però c’è il vincolo paesaggistico. Dove sta la bugia non ci può stare il Signore, non si potevano fare i lavori senza autorizzazione”.