IL NUOVO MESSAGGIO DELLA MADONNA ALLA VEGGENTE DI MEDJUGORJE

Un invito al cuore “gentile” contro l’egoismo e l’orgoglio che purtroppo dominano ancora questo nostro mondo irrequieto: nell’apparizione alla veggente Marija, la Madonna di Medjugorje ha affidato un breve ma significativo messaggio dedicato a tutti i pellegrini e fedeli della GOSPA. Una ricerca costante di quel Cuore Immacolato che interceda per l’amore e il destino dell’Unigenito suo Figlio: ecco qui di seguito il testo del messaggio (tradotto dal bosniaco) pubblicato sul portale “Sardegna Terra di Pace”,



«Cari figli! Vi invito ad essere una preghiera per tutti coloro che non pregano. Testimoniate, figli, con la vostra vita la gioia di essere miei, e Dio risponderà alle vostre preghiere, e darà la pace in questo mondo inquieto, dove regna l’arroganza e l’egoismo. Figli siate generosi e dite quanto è bello il mio amore con amore, affinché tutti coloro che non credono sentano che siete miei e pregate il mio Cuore Immacolato. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».



IL FESTIVAL DEI GIOVANI A MEDJUGORJE

Dal 1 al 6 agosto si terrà il 32esimo Festival dei Giovani a Medjugorje (Medjugorje International Youth Festival – Mladifest) finalmente con un programma più “tradizionale” dopo l’edizione dello scorso anno dominata dal lockdown e dalle chiusure per la pandemia da COVID-19. Un’occasione di unità della chiesa con i migliaia di giovani pellegrini che vivono l’esperienza e il messaggio di conversione della Madonna “GOSPA”: ci sarà un programma mattutino e pomeridiano fatto di preghiera, canti con orchestra e coro internazionale, catechesi, testimonianze, e poi un programma serale con rosario, Eucaristia, Adorazione, preghiera con le candele, preghiera davanti alla croce, il film della comunità Cenacolo (fonte Medjugorje.hr).



Tra i tanti prelati e sacerdoti presenti per celebrare le messe durante il Festival, si segnalano la presenza del cardinal Robert Sarah, dall’arcivescovo Luigi Pezzuto, Nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina, dall’Arcivescovo Tadeusz Wojda, dal Vescovo Guido Gallese e da padre Miljenko Šteko, il Provinciale della provincia francescana dell’Erzegovina. «L’arrivo del Cardinale Sarah è un grande evento e una grande gioia per tutti noi. I giovani sono felici quando vedono che i pastori sono con loro e i pastori sono altrettanto felici quando vedono molti giovani che pregano e lodano il Signore», ha spiegato padre Marinko Šakota, il parroco di Medjuborie, aggiungendo poi «Il Festival dei giovani a Medjugorje è un’esperienza di fede e di preghiera davvero speciale, davvero miracolosa».

L’INGANNO DI SATANA

Cresce l’attesa nei pellegrini e fedeli della Madonna di Medjugorje in tutto il mondo per le parole affidate entro sera alla veggente Marja direttamente dalla Regina della Pace: solo un mese fa, nel messaggio del 25 giugno, la GOSPA sottolineò l’importanza della conversione e della preghiera nei tempi bui che stiamo vivendo con queste parole.

«Cari figli! Il mio Cuore è gioioso perché in tutti questi anni vedo il vostro amore e la vostra apertura alla mia chiamata. Oggi vi invito tutti: pregate con Me per la pace e la libertà perché satana è forte e con i suoi inganni vuole portare via quanti più cuori possibili dal mio Cuore materno. Perciò decidetevi per Dio perché stiate bene sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata»: il messaggio della Madonna che prosegue nella proposta di libera conversione al Dio creatore che attraverso Maria e Suo Figlio Gesù offre all’uomo la possibilità di riconoscere la propria origine celeste rifiutando ogni giorno l’inganno del Diavolo.

VERSO IL MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE, OGGI 25 LUGLIO

«Solo con la preghiera, cari figli, il vostro cuore cambierà e diventerà migliore e più sensibile alla parola di Dio»: lo diceva la Madonna di Medjugorje nel messaggio del lontano 25 gennaio 1998, ma con un’attualità impressionante per i nostri tempi complicati nel pieno della pandemia, con la società divisa praticamente su tutto. In attesa del nuovo messaggio, in arrivo come ogni 25 del mese dall’apparizione della Regina della Pace con la veggente Marja Pavlovic, è proprio la preghiera e la devozione dei pellegrini che cominciano a tornare numerosi in Medjugorje a rappresentare il vero segno di “fede” in un luogo da 40 anni sotto i riflettori del mondo.

«Bisogna vivere l’atmosfera di Medugorje, quella preghiera e quella liturgia. Bisogna seguire di persona il cammino del rosario e la Via Crucis, il racconto non basta», ha spiegato splendidamente all’Agenzia SIR lo scorso 19 luglio il vescovo inviato speciale del Papa a Medjugorje, Mons. Henryk Hoser. Per il responsabile della pastorale dei pellegrini ancora oggi a Medjugorje «molte persone si convertono davvero nel profondo dei loro cuori, ci sono molti casi di risveglio vocazionale, di cambiamento di vita. La pandemia non ha quindi cambiato nulla, se non il numero di presenti, in quanto molte persone sono state ostacolate nella realizzazione del loro desiderio di recarvisi personalmente».

IL “SEGNO” DELLA MADONNA A MEDJUGORJE

In visita anche lui in luglio nei luoghi dei veggenti bosniaci, il Cardinale Stanislaw Dziwisz – ex arcivescovo di Cracovia e dal 1966 al 2005 segretario particolare di Karol Wojtyla Giovanni Paolo II – ha sottolineato come «Medjugorje sia un luogo di grande preghiera e di conversione attraverso la preghiera, la confessione e la penitenza. Non tanto sono importanti le visioni bensì il fatto che questo è un luogo d’incontro con la Madre di Dio». Al netto del percorso di riconoscimento della presenza della Madonna a Medjugorje per il momento “sospeso” in Vaticano in attesa che si concludano le apparizioni e i messaggi ai veggenti ininterrotti da 40 anni a questa parte, ad attirare le persone nel paesino bosniaco non sono le “cose soprannaturali”, come racconta ancora il vescovo Hoser: «Si prega insieme sul rosario, si celebra l’eucaristia e quindi si dà alla gente il pane quotidiano, cosa che la Chiesa fa da millenni. Dopo l’eucaristia spesso si recita la preghiera per la guarigione. Nulla di particolare. Molti pellegrini proprio a Medugorje riscoprono l’adorazione del Santissimo al termine della quale solitamente le persone applaudono. E quell’applauso è diventato in qualche modo un segno di Medugorje. Spesso in Occidente, a causa di una crescente laicizzazione, le chiese assomigliano ad un deserto spirituale. A Medugorje è diverso. E proprio per questo invito tutti a venire qui».