Una madre è stata accusata di cyberbullismo nei confronti della figlia adolescente e del fidanzato di quest’ultima. Un’azione che si sarebbe protratta nel tempo per quasi diciotto mesi e che avrebbe come protagonista una 42enne di Mount Peasant (Michigan), recentemente arrestata. Secondo le autorità, per mezzo dei messaggi inviati ai due giovani, la donna li avrebbe molestati pesantemente. La situazione è emersa in seguito alla denuncia da parte dei ragazzi ai funzionari scolastici di Beal City, che hanno coinvolto nella loro attività di indagine anche la mamma del fidanzato e la 42enne.



Come riporta “Blaze News”, nel giro di un mese i funzionari scolastici hanno chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine e, poco dopo, le forze dell’ordine locali hanno richiesto l’aiuto degli investigatori federali. In primavera, gli investigatori federali hanno avvisato William Chilman, il sovrintendente delle scuole di Beal City, di aver individuato la madre della ragazza come possibile sospetto nel caso di cyberbullismo, dopo aver collegato i suoi indirizzi IP ad alcuni dei messaggi ricevuti dai giovani. Lunedì la donna è stata arrestata con due capi d’accusa per stalking nei confronti di un minore e altrettanti capi per l’utilizzo di un computer per la commissione di un reato. Le è stato anche contestato il reato di intralcio alla giustizia, perché avrebbe tentato di far ricadere le molestie su un coetaneo della figlia. È stata rilasciata con il pagamento di una cauzione di 5mila dollari.



MADRE ACCUSATA DI CYBERBULLISMO NEI CONFRONTI DELLA FIGLIA: RISCHIA CONDANNA SUPERIORE A 10 ANNI

David Barberi, procuratore della contea, ha dichiarato ai media che le forze dell’ordine hanno raccolto “quasi 350 pagine di messaggi di testo e social media molesti inviati alle due vittime, che ne avrebbero ricevuti fino a 12 al giorno”. Barberi ha aggiunto che la madre accusata di cyberbullismo “si sarebbe spesso camuffata online usando vocaboli e abbreviazioni frequentemente utilizzati dai membri delle generazioni più giovani”. Alla fine, la donna ha reso una piena confessione, ma non è ancora emerso il movente per il crimine.



“Blaze News” ha ancora sottolineato che “era stata allenatrice di basket femminile per le scuole di Beal City almeno fino allo scorso dicembre, ma era stata sostituita alla fine della stagione. Non è chiaro se quel lavoro o eventuali tensioni residue possano averla indotta a perpetrare le presunte molestie”. Anche la natura esatta delle molestie non è chiara: alcuni organi di stampa l’hanno definita “catfishing” (falsa identità per scopi s*ssuali), ma gli inquirenti non hanno fatto ulteriori precisazioni. La madre accusata di cyberbullismo dovrà comparire nuovamente in tribunale il 20 dicembre. In caso di condanna, rischia fino a 10 anni per crimine informatico e 5 anni per stalking e ostruzione.