Madre e figlia sono state trovate impiccate a una trave della casa di campagna. Se ne sono andate così Mariolina Nigrelli, casalinga di 40 anni, e la figlia Alessandra Mollica, di quattordici anni. Accanto a loro, una lettera scritta a mano dietro a un disegno realizzato dalla ragazzina. Era indirizzata al marito della donna: “Mi spiace, chiedo perdono. Porto via con me Alessandra, ti chiedo scusa Maurizio”. Per gli inquirenti, non ci sono troppi dubbi: si è trattato di un evidente caso di omicidio-suicidio, come affermato dal procuratore capo di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, ai microfoni di Adnkronos (“Il biglietto di addio è piuttosto esplicito”).
È stato Maurizio Mollica, marito della donna e padre dell’adolescente, a ritrovare i loro corpi e a chiamare il 112. Dopo la scoperta, si è accasciato e ha iniziato a piangere, con i sanitari che gli hanno somministrato alcuni tranquillanti. Poi, ha raccontato alle forze dell’ordine che nelle ultime settimane c’erano state continue liti tra lui e la moglie per la figlia Alessandra, nei confronti della quale, stando a quanto testimoniato da alcuni parenti, la madre sarebbe stata molto apprensiva, a tratti asfissiante.
MADRE E FIGLIA MORTE IMPICCATE: CASO DI OMICIDIO-SUICIDIO
Mariolina Nigrelli e Alessandra Mollica, madre e figlia, sono state trovate morte impiccate e tutto lascia pensare all’omicidio-suicidio, considerata anche la presenza di una lettera d’addio che ora sarà analizzata per confermare che la scrittura sia quella di Mariolina. Come riporta Adnkronos, la donna il 19 maggio aveva condiviso un post su Facebook, nel quale si leggeva: “Alcuni figli non capiranno mai la tacita supplica di un genitore che ti mette in guardia da qualcosa. Quando un genitore ti chiede di non fumare, ti sta chiedendo solo di vivere più di lui. Quando un genitore ti chiede di non uscire con determinate persone, è solo perché quelle persone potrebbero farti del male. Quando un genitore ti chiama più volte al cellulare, non lo fa perché vuole darti fastidio, è solo che la sua anima freme nel saperti a casa sano e salvo. Un genitore non ti dà mai il peggio né te lo augura. Un genitore ti ama e ti supplica di avere una vita migliore e più felice della propria”. La donna, a quelle parole, aveva aggiunto anche alcune sue riflessioni, alcune anche colorite (c’è un “mi fate schifo” che non si capisce a chi sia rivolto) e i parenti hanno testimoniato che la giovane Alessandra avrebbe avuto difficoltà nelle relazioni con i suoi compagni di classe, in quanto sua madre avrebbe più volte litigato con le loro mamme. Tra martedì e mercoledì dovrebbe essere svolta l’autopsia sui corpi delle donne.