Decisamente curiosa la vicenda avvenuta a Teolo, in provincia di Padova, dove una donna di 87 anni, tale Rosa Dalla Valle, e il figlio Paolo Ramponi, di anni 60, si sono suicidati ma prima hanno tagliato delle banconote per evitare che le stesse finissero agli eredi. I due, come si legge su TgCom24.it, sono stati ritrovati senza vita nella loro casa, morti a seguito delle esalazioni di monossido di carbonio emanate da una stufa a legna. Non si tratta di un omicidio ma di un tragico gesto volontario secondo chi indaga, visto che l’abitazione è stata rinvenuta “sigillata”, con gli spazi delle porte che sono stati tappati per non far passare l’aria.



Prima del suicidio i due avrebbero fatto a pezzi con delle forbici ben 20mila euro di cui erano in possesso per non lasciarli agli eredi. I vigili del fuoco sono intervenuti dopo che alcuni vicini hanno segnalato un forte odore di gas nonché del fumo fuoriuscire da una villetta. Una volta giunti sul luogo segnalato i pompieri hanno ritrovato madre e figlio già privi di vita; entrambi erano al piano terra della villetta bifamiliare di famiglia, con gli infissi sigillati con cura. Inizialmente, scrive TgCom24.it, si era pensato ad una fuga di gas o al malfunzionamento della caldaia, ma è stata esclusa qualsiasi anomalia di conseguenza si sta prendendo in seria considerazione l’ipotesi del suicidio, un gesto estremo dell’anziana signora e del figlio, entrambi sotto lo stesso tetto.



MADRE E FIGLIO SI TOLGONO LA VITA MA PRIMA TAGLIANO 20MILA EURO IN BANCONOTE: “NON AVEVANO RAPPORTI CON I PARENTI”

La procura ha inoltre escluso la presenza di altre persone, di conseguenza i due hanno volutamente respirare l’intossicazione da monossido. Stando a quanto scrive il Corriere del Veneto pare che i due non avessero rapporti con i parenti, e per via di questo astio avrebbero dato vita a questa ripicca, fare a pezzi con le forbice circa 20mila euro in banconote, ora inutilizzabili.

“Lui e la madre non hanno mai avuto grandi rapporti con il vicinato dopo lla morte del padre, muratore, avvenuta quindici anni fa. Non ho sentito alcun boato durante la notte, ed erano almeno due giorni che non vedevo nessuno dei due”, le parole di un vicino di casa al Corriere del Veneto.