Un giudice ha stabilito che, nonostante l’opposizione di una madre no vax, i figli dovevano essere vaccinati e alla fine sono stati immunizzati contro il suo volere ma con il consenso del padre. Il giudice di Parma ha deciso infatti che “vaccinarsi è una necessità impellente“: la posizione espressa dalla madre “poggia su concezioni personali suffragate da teorie diffuse da pochi soggetti che si pongono al di fuori della comunità scientifica ed in contrasto con gli approdi della scienza medica nazionale ed internazionale”, è un passaggio della sentenza del tribunale ordinario – prima sezione civile.
I due fratelli volevano vaccinarsi ma, visto il no della madre, il padre ha presentato ricorso urgente al tribunale civile di Parma. I giudici, con la sentenza emessa lunedì scorso, hanno quindi “attribuito al padre il potere di decidere da solo e senza il consenso della madre in ordine alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai figli minori”.
PADRE VINCE CAUSA CONTRO MADRE NO VAX PER VACCINO FIGLI: LA SENTENZA
Questa mattina, secondo quanto appreso dall’Agi, i due fratelli si sono vaccinati: nonostante l’opposizione della madre no vax il padre ha esibito al centro vaccinale una copia della sentenza dei giudici e quindi non è servita la firma-assenso della madre. Soddisfazione è stata espressa dal legale del padre: “È una sentenza molto importante – ha detto all’Agi – perché afferma un diritto per i due ragazzi minorenni. È stato fondamentale che il loro punto di vista sia stato riconosciuto dai giudici. Vaccinarsi è una necessità impellente per la nostra comunità”. I due minori, spiega il legale, sono stati anche sentiti dai giudici, nel corso di un’udienza, e hanno espresso la volontà di vaccinarsi. Nella sentenza si precisa che entrambi gli adolescenti “godono di buona salute e non ci sono controindicazioni specifiche per la somministrazione del vaccino”.
“La comunità scientifica nazionale ed internazionale – si legge nella sentenza – concordemente ritiene che i vaccini approvati dalle autorità nazionali e internazionali hanno una elevata efficacia nel proteggere dalla malattia grave sia i singoli e sia la collettività con un rapporto rischi benefici in cui i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce di età, comprese quelle dei più giovani che sono anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per la maggiore socializzazione. Inoltre – scrivono ancora i giudici della prima sezione civile del tribunale di Parma – in caso di mancata vaccinazione sussiste da un lato un maggior rischio per i singoli, compresi i minori, di contrarre la malattia e dall’altro ripercussioni negative sulla vita sociale e lavorativa delle persone e, per quanto riguarda i minori, sul loro percorso educativo e formativo oltre che la certa maggiore diffusione dell’infezione e della malattia”.