Una donna di origini marocchine si è data fuoco stamane davanti al Tribunale dei minori di Mestre. E’ stata soccorsa è portata al Centro grandi ustionati di Padova e sembra sia in gravi condizioni, non si sa se in pericolo di vita. Tutto l’episodio è alquanto oscuro, in quanto non si conosce del tutto il motivo del gesto. Da quello che si è potuto capire la donna ha voluto inscenare un gesto di protesta nei confronti del marito (non si sa se di origine nordafricana anche lui) ma anche del tribunale, che avrebbe, ma è tutto condizionale, affidato la figlia della coppia a una comunità per minori. In mano alla donna infatti un cartello su cui era scritto: “Violentata l’infanzia di mia figlia, (mio marito) un tipo di padre che ha violentato l’infanzia della sua bambina”.



RICOVERATA IN GRAVI CONDIZIONI

E ancora: “Ha fatto il massimo per allontanare la piccola e mandarla in comunità: che vergogna”. Da quello che si può capire, l’uomo avrebbe usato violenza nei confronti della figlia e il tribunale avrebbe mandato la bambina in una comunità di accoglienza, come sempre si fa in questi casi. E’ quindi da capire se la madre ha inscenato il tragico gesto per protestare platealmente contro il marito, in modo che gli venga data una condanna meritoria, o contro il tribunale perché non ha lasciato la figlia a lei, la madre. Il gesto è avvenuto davanti agli occhi di alcuni dipendenti che sono scesi in strada per soccorrerla dopo che si era versata addosso una tattica d benzina e aveva acceso il fumo. Sembra che anche uno degli uomini che è intervenuto abbia riportato delle leggere ustioni. 

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