Madre Teresa di Calcutta, simbolo della carità evangelica, è la figura che più di ogni altra, ha saputo rivolgere il suo messaggio oltre i confini del cristianesimo. Celebre per la sua attività in India dove alloggiò in un pollaio per vivere la povertà, rivolse le sue attenzioni e la sua vita a chi ne aveva bisogno. La città simbolo di Madre Teresa e Calcutta capitale del bengala occidentale terza città dell’India per popolazione e importante per il suo porto sul fiume. Città culla della civiltà da oltre 2000 anni, risente fortemente l’influenza inglese, dell’epoca vittoriana.
Diversi sono i palazzi sedi del potere, voluti dagli inglesi, come lo splendido Victoria Memorial punto la città ospita il primo museo della scienza in India il più grande planetario d’Asia e il sesto ponte più lungo al mondo. Semplice e povera e anche la tomba che conserva le spoglie di Madre Teresa di calcuta, oggi divenuta cappella, peculiare anche perché sono conservati oggetti di vita quotidiana della beata.
Madre Teresa di Calcutta, la sua vita
Madre Teresa di Calcutta visse il secolo breve orfana del padre già in tenera età, cresciuta dalla madre dai gesuiti. Il percorso religioso di Mary Teresa (così venne chiamata Irlanda) inizio a soli 18 anni , dedita all’insegnamento e allo studio. Negli anni che divisero l’Europa e il mondo, Madre Teresa non seppe rimanere osservatrice: l’indifferenza della gente verso la povertà le fece partire l’urgenza di rivolgersi agli ultimi punto la svolta avvenne nel 1946 nel “giorno della decisione”, quando le apparve Gesù in treno con una richiesta: abbandonare tutto per dedicarsi ai poveri. La svolta interiore e la legittimazione politica che sorge dalle parole del messia non le facilitarono comunque la via verso la propria vocazione. Solo nel 1948 infatti poter lasciare il suo ordine per indossare la tunica bianca indiana. In India iniziò la sua attività, nei sobborghi della città, rivolta a chi, senza speranza di cure, attendeva la morte. La sua fama si diffuse e la sua attività venne incoraggiata da Papa Paolo sesto, che diede il suo sostegno a fondare comunità nei luoghi più poveri. Protagonista anche in occasione dell’esplosione di Cernobyl, riuscì a fornire supporto umanitario anche negli inaccessibili stati dell’ex Unione Sovietica.
La sua immagine si diffuse sempre di più in un secolo che aveva bisogno di sentire un messaggio umanitario, divenne così simbolo della carità cristiana. Seppe calare il messaggio cristiano nel ‘900, genialmente, creando e utilizzando la sua immagine con questo obiettivo. Morì il 5 settembre 1997 a Calcutta dove furono celebrati funerali di Stato. Miliardi di persone volsero lo sguardo al suo messaggio con l’occasione del suo funerale, consacrata come immagine di carità e benevolenza. I miracoli di Madre Teresa sono riconosciuti alla chiesa che l’ha fatta beata già nel 2002 con Papa Giovanni Paolo secondo. Beata (per ora) Madre Teresa di Calcutta è celebrata ogni 5 settembre in quasi tutto il mondo proprio per la portata del suo messaggio di carattere universale. Questo fa sì che sia difficile trovare delle sagre o feste dove la tradizione popolare incontra il suo Santo. Piuttosto frequenti sono invece le occasioni di celebrazioni ufficiali da parte del Vaticano.
Gli altri Beati di oggi
Il 5 settembre si celebrano anche San Bertino, Sant’Alberto di Butrio, Beato Fiorenzo, Beato Giovanni il buono da siconto , San Quinto di Capua, San Prospero.