Il film “Le lettere di Madre Teresa” ci fornisce lo spunto per ripercorrere il processo di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, diventata santa per la Chiesa Cattolica il 4 settembre 2016. Ad avviare l’iter di beatificazione è stato, con una deroga speciale, Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla diede il via a questo processo dopo soli due anni dalla morte della religiosa albanese naturalizzata indiana fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della carità. La procedura si concluse nell’estate del 2003 e la proclamazione avvenne il 19 ottobre successivo. Madre Teresa era dunque beata. Fu poi l’arcidiocesi di Calcutta, già nel 2005, ad aprire il processo per la canonizzazione già nel 2005. Il 17 dicembre 2015 papa Francesco ha promulgato il decreto circa il miracolo attribuito all’intercessione della beata Teresa di Calcutta, ovvero la guarigione, che la scienza non riesce a spiegare, avvenuta il 10 settembre 2008, di un ingegnere brasiliano, Marcilio Haddad Andrino, da una grave patologia cerebrale. Si trattava dell’ultimo passo da compiere per la sua canonizzazione.



IL PROCESSO DI CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA

Papa Francesco ha poi firmato nel concistoro del 15 marzo 2016 il decreto di canonizzazione. La formalizzazione di tutto il processo è avvenuta come detto il 4 settembre, in Piazza San Pietro, alla presenza di 120 mila fedeli e pellegrini. Come riportato dall’Ansa, il Papa, scandendo con forza le parole, quel giorno dichiarò: “Oggi consegno questa emblematica figura di donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santità!”. Poco dopo aggiunse: “Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre più che l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione”, che porta “speranza a umanità sfiduciata”. Poi, andando a braccio, disse ancora: “Penso che forse avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla santa Teresa, la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle ‘madre Teresa’”.

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