IRA CHIESA VENEZUELA CONTRO MADURO: “USO POLITICO DEL NATALE”

La Conferenza Episcopale del Venezuela non ci sta all’azzardo-provocazione lanciato dal Presidente Nicolas Maduro sul cambiamento della data del Natale 2024, “anticipato” all’1 ottobre: dopo la spaccatura sociale provocata dai potenziali brogli alle Elezioni (con annessi arresti e tentativi di silenziare ogni forma di opposizione), il regime chavista ha deciso di anticipare il Santo Natale per «rendere omaggio al nostro popolo».



La CEV non ci sta e con una dura nota boccia l’uscita di Maduro criticandone ampiamente «l’uso politico del Natale»: i vescovi ribadiscono che la nascita del Signore Gesù è una festa universale e semmai è di competenza delle autorità ecclesiastiche forma, modo e tempo. «Questa festività non deve essere utilizzata per scopi propagandistici o politici particolari», attaccano ancora i rappresentanti della Chiesa Cattolica in Venezuela. Dopo aver fatto un rapido “ripasso” sul Catechismo al Presidente Maduro ricordandogli quando inizia l’Avvento, il Natale e l’Epifania del Signore, i vescovi venezuelani non hanno taciuto le continue persecuzioni che starebbero avvenendo sul territorio da ben prima del voto presidenziale.



La Chiesa denuncia persecuzione e repressione contro opposizioni, organi di stampa e anche migliaia di detenuti, tra cui svariati minori «ai quali si cerca di imputare crimini molto gravi senza un giusto processo». La nota della CEV si conclude poi con una ulteriore dura critica alla persecuzione messa in atto dal regime di Maduro contro scrutatori, comunicatori sociali e contro il candidato e i leader dell’opposizione: di ieri la notizia del mandato d’arresto per Edmundo Gonzalez Urrutia, l’unico sfidante che è riuscito a raccogliere milioni di voti nonostante la morsa del regime. Per i vescovi venezuelani, le ultime mosse dello Stato sarebbero in contraddizione palese con «i principi di pluralità politica e di indipendenza dei poteri pubblici garantiti dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica». (agg. di Niccolò Magnani)



CON MADURO IL NATALE ARRIVA PRIMA: LA “SVOLTA” IDEOLOGICA IN VENEZUELA

Il Natale in Venezuela quest’anno arriverà prima. Mentre il mondo intero sta discutendo sulla regolarità (piuttosto incerta) delle elezioni in quel di Caracas, il presidente “eletto” Maduro si è concentrato su una questione più importante, appunto, le festività natalizie. E quest’anno per il popolo venezuelano arriverà con largo anticipo, precisamente più di due mesi prima rispetto alla data canonica del 25 dicembre, ovvero, l’1 ottobre, fra meno di trenta giorni.

Maduro, parlando lunedì sera in occasione del suo consueto intervento televisivo settimanale, ha confessato: “E’ settembre ma già si sente nell’aria l’atmosfera del Natale”, non è ben chiaro perchè. A quel punto ha lasciato tutti di stucco, annunciando che appunto quest’anno la nascita del Signore sarebbe stata festeggiata fra pochi giorni, un Natale in Venezuela in anticipo per rendere omaggio al proprio popolo. Peccato però che la reazione dei venezuelano di fronte a questo annuncio a sorpresa di Maduro sul Natale, non sia stata come forse lo stesso si attendeva.

MADURO ANTICIPA IL NATALE IN VENEZUELA: IL DUBBIO DI UN CITTADINO

Il 57enne impiegato José Ernesto Ruiz, residente in quel della capitale, ha infatti commentato: “Il Natale dovrebbe essere un momento di gioia, riunioni di famiglia, feste, regali. Ma senza soldi e con questa crisi politica, chi può credere che ci sarà un Natale anticipato?”. Come dargli torto, alla luce dei subbugli che si sono venuti a creare dalla fine del mese di luglio, precisamente dal 28, quando si sono tenute delle elezioni farsa che hanno decretato vincitore il presidente uscente Maduro, ma che in realtà avrebbero dovuto eleggere il candidato all’opposizione, Urrutia, tra l’altro raggiunto in queste ore da un mandato d’arresto.

In ogni caso, come ricorda l’agenzia di stampa internazionale Ap News, non è la prima volta che Maduro decide di anticipare il Natale in Venezuela. Undici anni fa, nel 2013, si festeggiò appunto in anticipo, precisamente a novembre, e anche durante la pandemia di covid si era deciso per festeggiare prima il 25 dicembre, ma in ogni caso mai così presto, mai ai primi di ottobre, con l’estate conclusasi solo da pochi giorni.

MADURO ANTICIPA IL NATALE IN VENEZUELA: “PACE, FELICITÀ E SICUREZZA”

Secondo Maduro il Natale in Venezuela arriverà “con pace, felicità e sicurezza” ma il clima è ben altro in quel delle stessa nazione dell’America latina, con un’alta tensione politica sia interna, quanto anche nei confronti delle altre nazioni, a cominciare dagli Stati Uniti, il primo Paese a segnalare possibili brogli elettorali.

“Siamo tutti preoccupati di come metteremo il cibo in tavola, come pagheremo l’autobus, manderemo i bambini a scuola e compreremo le medicine quando ne avremo bisogno”, le parole di Inés Quevedo, segretaria di 39 anni e madre di due figli, che poi ha espresso i propri dubbi in merito allo stipendio (“non credo che migliorerà”), concludendo poi con uno sguardo al Natale del prossimo 1 ottobre 2024: “Vedremo cosa ci riserverà”.