IL COMPLOTTO “DEMONIACO” IMMAGINATO DA MADURO PER DIFENDERSI DAI BROGLI IN VENEZUELA

Secondo il Presidente Nicolas Maduro appena rieletto in Venezuela (tra brogli e polemiche infinite che hanno portato il Paese sull’orlo della guerra civile) vi sarebbe un complotto a livello mondiale che lega Elon Musk, “i fascisti”, gli “Stati Uniti”, la “Chiesa satanica” e addirittura il duce fascista Benito Mussolini. Il complotto-delirante denunciato dall’erede peronista di Chavez arriva appena tre giorni dopo il via libera della Corte Suprema del Venezuela che ha ratificato la vittoria di Maduro alle ultime Elezioni, respingendo appieno le denunce di brogli e frode presentate dall’opposizione di Machado e Gonzalez.



Per provare però che la ragione sta (sempre) dalla parte della sinistra peronista ecco un bel quadretto di attacchi contro i nemici occidentali, questa volta con il “tocco di classe” di un’origine storica quantomeno bizzarre alle spalle: «c’è una trama mondiale collegata ad Elon Musk e nel passato a Benito Mussolini», legati assieme da dei fantomatici «patti satanici esoterici» del Duce. Il discorso riportato oggi dall’Agenzia Nova non è nuovissimo in quanto già nello scorso marzo, prima della campagna elettorale verso le Presidenziali, Maduro aveva creato una commissione «contro il fascismo e il nazifascismo», parlando delle pratiche esoteriche ereditate dalla destra venezuelana direttamente da Mussolini. I patti satanici, aggiunge il leader venezuelano, «sono ben noti della storia di Italia, ma che sono stati occultati di proposito». Al netto che il “ben noti” è tutto da spiegare (e Maduro non lo fa), la linea d’attacco del Presidente è presto che detta: la trama diabolica è portata avanti dai «patti satanici di Elon Musk, dalle pratiche occultiste e sataniche del fascismo venezuelano».



MUSSOLINI, STATI UNITI ED ELON MUSK; QUALE LEGAME (SECONDO MADURO) E COSA SIGNIFICA

Vi è dunque una lunga linea “oscura” che collega il patron di X e di Tesla, nonché alleato di Donald Trump, i due leader delle opposizioni in Venezuela (Maria Corina Machado e lo sfidante presidente Edmundo Gonzalez Urrutia), una fantomatica “Chiesa satanica americana” e appunto l’ex fondatore del Partito Fascista italiano. Intervenendo nel primo discorso pubblico dopo la conferma della vittoria dalla Corte Suprema (da lui stesso controllata, ndr), Maduro ha assicurato che il Governo sudamericano deve confrontarsi tutti i giorni con i «demoni» internazionali: «Non sto esagerando. Loro hanno un patto diabolico con la Chiesa satanica degli Stati Uniti».



Qui Maduro fa esplicito riferimento ad una figura “mitologica” della cultura venezuelana, ovvero la “sayona”, una sorta di strega demoniaca che fungerebbe come da noi in Italia come “l’uomo nero” nelle favole: in pratica per il leader chavista, tale “sayona” avrebbe al collo un medaglione esoterico frutto del «patto satanico con Elon Musk e la Chiesa satanica di Detroit». Uscendo dalla (il)logica politica e sociale del Presidente del Venezuela, Maduro non fa che compiere in termini più misteriosi quanto da che mondo e mondo i regimi inducono nell’opinione pubblica generale: creare un nemico, dargli le componenti del “male”, del “fascista” e quant’altro, e in forza di quello affermare di voler difendere il popolo da questa “minaccia”. Biden, Trump, Elon Musk, Kamala Harris, addirittura il Presidente argentino Milei, i satanisti fino all’ultra defunto Benito Mussolini: tutto per Maduro concorre a generare la “minaccia dell’uomo nero” per mantenere il potere e giustificare le (ingenti) ombre dietro la vittoria elettorale. «La decisione del tribunale, dicono a Washington, manca totalmente di credibilità e c’è la prova schiacciante che Gonzalez ha ricevuto un maggior numero di voti», sostengono dagli Stati Uniti con un comunicato dopo la sentenza della Corte Suprema. Sebbene con Maduro si schierino Cuba e Nicaragua (oltre a Russia, Cina e Iran), il Venezuela è sempre più isolato dal punto di vista diplomatico: «Caro Nicolas Maduro, è ora che capisca, una volta per tutte, che la soluzione non sta nella repressione – scrive Gonzalez in una nota uscita oggi 26 agosto 2024 -. Ma nella verifica internazionale, indipendente e affidabile dei verbali, che non può essere sostituita da una sentenza dettata al margine della Costituzione». Le opposizioni chiedono la pubblicazione dei verbali elettorali da parte di Maduro, elemento finora rifiutato e sempre negato.