Caos a Roma e in particolare a Ostia, dove una maestra è stata aggredita dalla moglie di Francesco Spada, Anna Spinelli. L’insegnante è stata ascoltata dai carabinieri di Ostia ma non ha denunciato l’accaduto perché teme ritorsioni. Più testimoni, invece, avrebbero sentito la donna urlare alla docente: “Noi siamo gli Spada, non ti puoi permettere di toccare mio figlio”. Secondo la donna, madre del bambino, la maestra avrebbe esercitato violenza sul giovane alunno, di dieci anni. 



A Repubblica una donna, mamma di una bambina, ha rivelato: “Non è la prima volta. Era già successo che i figli degli Spada creassero problemi agli altri bambini. Ma mai si era arrivati a questo punto”. Il caso si è presto spostato nelle aule comunali. Infatti il presidente del Municipio X di Roma, Mario Falconi, durante la Seduta del Consiglio ha invitato a non creare un caso, dicendo di evitare i giornalisti. “Adesso perché questa violenza l’ha fatto una persona che si chiama Spada… Ma vi posso raccontare di molte mamme che hanno fatto violenze ben più gravi sugli insegnanti da un punto di vista psicologico” ha dichiarato.



Trambusto politico dopo le parole di Falconi

In Consiglio, ancora, Mario Falconi, presidente del Municipio X di Roma, ha affermato: “Veniamo dipinti come Caivano ma non siamo Caivano”. Ha poi ribadito che si sarebbe recato presso la scuola ma senza giornalisti. Non sono mancate le polemiche per il tentativo di minimizzazione da parte di Falconi. All’Adnkronos, Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha criticato l’atteggiamento del presidente del municipio affermando che la sinistra ha sempre impartito lezioni e ora “si comporta in maniera ipocrita”.

D’accordo anche Davide Bordoni, segretario della Lega a Roma. Sempre sulle pagine dell’Adnkronos ha ribadito che non andrebbe sminuito quanto accaduto spiegando che non si possono condividere le parole di Falconi. Ha preso poi parola anche Valditara, affermando che lo Stato proteggerà la maestra e gli altri insegnanti della scuola di Ostia, così come gli alunni. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha invece espresso solidarietà aggiungendo che “mai nessuno dovrebbe sentirsi minacciato o attaccato nel proprio luogo di lavoro”.