La maestra di ballo dell’università parigina di Sciences-Po è stata letteralmente cacciata dall’ateneo, con annessa chiusura del suo corso, per una questione che affonda le sue radici nell’ormai abituale politically correct. In particolare, la donna, di nome Valérie, si sarebbe rifiutata di sostituire nelle sue spiegazioni i termini “uomo” e “donna” con “leader” e “follower”: una richiesta che le era giunta dai suoi allievi e tesa a evitare le distinzioni di genere, ma che non è stata accolta dall’insegnante, la quale ha specificato che da sempre, nella danza, ci sono i passi e le figure per l’uomo e quelli per la donna.



Apriti cielo: gli studenti (una parte di essi, ndr) hanno sollevato un vero e proprio polverone, accusando la maestra di ballo di sessismo e di razzismo. Come si legge sulle colonne del quotidiano “Le Parisien”, la diretta interessatasi è vista recapitare una strigliata dai vertici: alcuni ragazzi hanno parlato del suo presunto sessismo e di un metodo troppo ‘vecchia scuola’”. Morale della favola? Licenziata in tronco, dopo otto anni di servizio presso l’università che sorge nella capitale francese.



MAESTRA DI BALLO ACCUSATA DI SESSISMO: UNIVERSITÀ DI SCIENCES-PO CHIUDE IL SUO CORSO

Anche “Il Giornale” si è concentrato sulla vicenda, evidenziando come la maestra di ballo abbia rivendicato il fatto che “nella danza c’è un’idea di seduzione tra coppie di uomini e donne,. Due donne che ballano insieme, francamente, lo trovo brutto. È sempre l’uomo che porta la donna”, come accade in alcune pellicole cinematografiche “cult” come “Grease. Niente da fare, i suoi tentativi non sono valsi a nulla: Sciences-Po l’ha lasciata a casa.



Un vero e proprio cataclisma nel mondo accademico, se si considera che episodi di questa natura, perlomeno associati a un “semplice” corso di ballo universitario, non si erano ancora verificati in landa transalpina. Qualcosa era accaduto in vere e proprie scuole di danza, ma mai direttamente all’interno di un ateneo, con annessa chiusura del corso e il contestuale addio della maestra di ballo.