“La criminalità organizzata aiutò le Brigate Rosse a rapire Aldo Moro”, questo è, come riportato da Repubblica, il risultato di un supplemento di acquisizioni investigative portato avanti dalla commissione parlamentare Antimafia – che ha avuto come prima proponente e firmataria la deputata Stefania Ascari – della XVIII legislatura. È emerso, nel dettaglio, che è presumibile che alcuni membri della Banda della Magliana e della ’Ndrangheta abbiano preso parte all’eccidio di via Fani.
In uno dei passaggi del testo della relazione finale, infatti, si legge che “si può legittimamente ritenere che nell’organizzazione di un’azione che comportava capacità strategiche elevate e una notevole preparazione militare di cui i brigatisti, per loro stessa ammissione, non disponevano, sia stato chiesto ed ottenuto l’apporto, con qualche contropartita, di uno o più soggetti che potevano assicurare la propria esperienza, tanto nell’uso delle armi da fuoco in condizioni difficili, quanto nella gestione dei sequestri di persona”.
“Mafia aiutò Br a rapire Aldo Moro”: i membri della malavita coinvoli
Il riferimento a esponenti della criminalità organizzata è chiaro. I membri della mafia che aiutarono le Brigate Rosse a rapire Aldo Moro, infatti, pare che fossero dei volti ben noti della malavita. In particolare, uno di questi è il calabrese Giustino De Vuono, anche responsabile del sequestro dell’ingegner Carlo Saronio. “De Vuono è stato indicato, sin dalle prime ore successive all’avvenuto sequestro, come implicato nell’operazione del rapimento dell’onorevole Moro, in veste di elemento di appoggio alle Brigate Rosse. In seguito, è stato considerato anche come soggetto eventualmente coinvolto nella tragica conclusione della vicenda”, si legge ancora nella relazione della commissione Antimafia.
Il suo coinvolgimento, secondo gli esperti, potrebbe rappresentare un saldo tramite tra la criminalità organizzata e la criminalità politica. La commissione Antimafia in tal senso auspica che i nuovi elementi emersi e le ipotesi fatte possano essere utili per le indagini ancora aperte presso la Procura e la Procura Generale di Roma.