Giancarlo Magalli ha ripercorso la sua carriera a Oggi è un altro giorno, rivelando al salotto di Serena Bortone numerosi retroscena. Inizialmente, per la Rai ricopriva soltanto il ruolo di autore, ma dopo qualche anno divenne anche conduttore, quasi per caso. “La prima esperienza davanti alle telecamere fu con Illusione, musica, balletto e altro, nel 1982. Andò benissimo. I critici più cattivi si complimentarono Ero convinto che la mia fortuna fosse fatta. La Rai invece dopo non mi offrì nulla. Poi ho scoperto che non potevano chiamarmi perché i conduttori erano ancora tutti lì, non era andato via nessuno”.



Qualche anno dopo, però, la situazione cambiò. “In molti se ne andarono a Mediaset e la Rai iniziò a chiamarmi, per avere qualcuno di riserva. Nel 1985 alla fine diventai conduttore per un’emergenza. Dovetti sostituire Enrica Bonaccorti in un programma di cui io ero autore, Pronto, chi parla?. Gianni Boncompagni mi disse ‘Domani vai in onda, Enrica sta male e sei l’unico che puoi sostituirla’. Era sicuro che fossi capace, dato che il copione lo sapevo a memoria”.



Magalli: “Da autore a conduttore per emergenza”. Il rapporto con Raffaella Carrà

Giancarlo Magalli, da autore, ha lavorato anche al fianco di Raffaella Carrà. Il programma Pronto, Raffaella? ebbe un successo inaudito, ma all’inizio non doveva essere la showgirl la protagonista. “Io e Gianni Boncompagni scrivemmo quel format durante un’estate di fuoco. Era stato pensato per Gianni Morandi, che aveva una presa importante sul pubblico femminile. Lui ci aveva detto subito sì, poi però ci pensò meglio e cambiò idea perché lo trovava troppo impegnativo. È in quel momento che a Gianni Boncompagni, che era un genio, venne in mente Raffaella Carrà. Io avevo dei dubbi perché era una soubrette ma secondo lui sarebbe stata capace anche di fare le interviste. Aveva ragione. Studiava, si preparava ed era bravissima”.



E sul loro rapporto: “Era buono, ma Raffaella Carrà era molto selettiva nelle amicizie e si confidava poco. A lavoro ci divertivamo”. Un vero amico per il conduttore, invece, è stato Fabrizio Frizzi: “Non si poteva non essere suo amico. Era sempre disponibile, pronto a darti un consiglio giusto e disinteressato. Io mi divertivo a fargli gli scherzi, perché era troppo buono”, ha ricordato.