Tra le cose che abbiamo scoperto a causa della pandemia Covid c’è la difficoltà nel tenere insieme la libertà e la responsabilità. Anzi, l’emergenza sanitaria sembra aver creato un solco profondo tra questi due aspetti. Ma non è niente di così diverso rispetto a quanto accaduto nel 2001 e nel 2008, come evidenziato da Mauro Magatti ieri tra le colonne del Corriere della Sera. Il professore, già preside di Sociologia alla Cattolica di Milano, membro del cosiddetto “comitato di saggi” voluto dal premier Mario Draghi per orientare la programmazione della politica economica, ne ha parlato a proposito delle polemiche su vaccini e Green pass. «Nei mesi del coronavirus, l’alleanza tra scienza e governi ha portato a una serie decisioni che hanno oggettivamente ridotto la libertà personale», il punto di partenza della sua analisi, che trae ispirazione anche dalle recenti prese di posizione dei filosofi Giorgio Agamben e Massimo Cacciari.
Si tratta di decisioni che sono state prese in emergenza e in virtù di conoscenze parziali, ma utili anche per accelerare, secondo Mauro Magatti, «i normali percorsi della decisione democratica». Le insidie però non mancano, infatti i rapporti di potere si sono rimodellati ed è stata introdotta una stretta sul piano regolativo.
IL “PARADOSSO” DI LIBERTÀ E RESPONSABILITÀ
Se nel 2001 ciò ha riguardo la mobilità delle persone e nel 2008 l’attività creditizia, ora è stata toccata la vita personale tra lockdown, mascherine, distanziamento, vaccini e green pass. Ma questa è stata per Mauro Magatti una «risposta automatica che il sistema adotta per far fronte all’emergenza». Quel che andrebbe compreso è se si tratta di un effetto o una causa. Ma i rischi per la libertà sono cominciati ben prima della pandemia Covid, quando ha iniziato ad andare incontro ad uno “svuotamento”. Niente di nuovo rispetto a quanto scriveva Alexis de Toqueville a metà dell’800. Ma Magatti nell’analisi sul Corriere della Sera avvicina libertà e responsabilità arrivando a intrecciarle, perché «tenere insieme il valore della libertà con quello della responsabilità» è «il punto fondante di ogni libertà che non si autodistrugga». Ci sembra impossibile tenerle insieme, ma è questa la sfida. Dunque, tutti sono liberi di decidere se vaccinarsi (libertà), ma chi non lo fa deve accettare di fare delle rinunce per la sicurezza generale (responsabilità). Quando viene meno questo equilibrio, spiega Magatti, «si spalanca la porta del nuovo potere tutelare che oggi prende le forme della regolazione tecnico-burocratica». Quelle regole che vengono imposte sono il risultato di un paradosso per il quale se non torniamo «a credere e a investire sulla responsabilità delle persone, la libertà finisce sempre per costruirsi da sé la sua prigione».