La liberazione di Silvia Romano è una notizia che ci ha riempiti tutti di gioia, ma che si accompagna a una domanda forse inevitabile: può davvero essere considerata spontanea la sua conversione all’Islam? Che cosa insegna questa vicenda sui rapporti fra l’Occidente e il terrorismo islamico?

Magdi Cristiano Allam sicuramente è una delle voci più autorevoli in Italia e non solo su questi temi: in pochi meglio di lui conoscono il mondo arabo e quello occidentale, i rapporti tra Islam e Cristianesimo e anche cosa vuol dire la conversione, dal momento che un lungo cammino lo ha portato ad abbracciare la fede cristiana. Allam gioisce per la liberazione di Silvia Romano, molto meno per il tempo impiegato dal governo per giungere alla sua liberazione e per il cospicuo riscatto pagato ai terroristi islamici.



Inquietante per Allam è anche il ruolo avuto dai servizi segreti della Turchia di Erdogan, “l’uomo più pericoloso del Medio Oriente, il principale sostenitore dei Fratelli Musulmani e di Hamas, il grande burattinaio dei terroristi islamici dell’Isis e che anche in Somalia ha stretti rapporti con i terroristi islamici degli Al-Shabab”. Vi sono dunque molti punti oscuri, compreso il “lavaggio di cervello” che per Magdi Cristiano Allam è l’unica spiegazione per la conversione all’Islam.



LA VICENDA DI SILVIA ROMANO INDICA LA DECADENZA DELL’OCCIDENTE

Il giornalista reputa molto significativo il fatto che in un primo momento Silvia Romano abbia ignorato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio al momento del suo arrivo in aereo a Ciampino, d’altronde lo stesso Magdi Cristiano Allam contesta una frase di Conte (“lo Stato c’è, c’è sempre, e non si lascia mai distrarre da tutti i suoi compiti, su tutti i fronti”) imputandogli la “scellerata gestione” dell’emergenza Coronavirus.

Insomma, il ritorno in patria di una connazionale sarebbe l’unica buona notizia di una vicenda nella quale non ci sono altri motivi per cui gioire. Allam esorta lo Stato a vietare tassativamente “ai cittadini italiani di recarsi in zone a rischio per l’attività della criminalità e del terrorismo islamico”, anche perché l’Italia si è fatta la pessima fama di essere un “buon pagatore” che cede subito alle minacce dei terroristi islamici e alla richiesta del riscatto, “decine di milioni di euro pagati ai terroristi islamici con i soldi dei contribuenti italiani”.



L’Europa è ormai percepita dai musulmani come una terra di conquista, spiega Allam e il mondo islamico mobilita risorse per sottometterla all’Islam. I tanti punti oscuri farebbero dunque della vicenda di Silvia Romano “un sintomo della tragica decadenza in cui siamo precipitati”, per cui è necessario individuare “un’alternativa a questo modello di civiltà, di Stato, di sviluppo e di società che è fallito”.

SILVIA ROMANO: I PUNTI CRITICI DELLA VICENDA

Magdi Cristiano Allam ha anche osservato che il nome Aisha non è certo casuale: è quello della moglie-bambina prediletta di Maometto, sposata nel 630 quando lui aveva 50 anni e lei 6, e consumò il matrimonio tre anni dopo quando Aisha aveva 9 anni. Silvia Romano, ora Aisha, ha invece negato sia di essersi sposata con uno dei terroristi islamici suo carceriere sia di essere incinta, argomento sul quale resta grande il dibattito in Italia anche oggi.

Il giornalista dunque elenca tutti i punti critici della vicenda: il pagamento di un riscatto ai terroristi islamici somali di Al-Shabab; la collaborazione determinante dei Servizi segreti della Turchia di Erdogan; l’inverosimile conversione spontanea all’islam di una giovane catturata quando aveva 23 anni da criminali in Kenya e venduta ai terroristi islamici somali di Al-Shabab, la cui ragione di vita è imporre la dittatura islamica ovunque nel mondo; la strumentalizzazione politica fatta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Presto calerà il silenzio anche su questa giovane, prigioniera per 18 mesi di Al-Shabab: per Magdi Cristiano Allam “lo spettacolo del commovente abbraccio di Silvia Romano con i suoi genitori e familiari resterà la copertura ben accetta di una vicenda che è preferibile archiviare per non dover svelare dei fatti inquietanti sul rapporto tra lo Stato e i terroristi islamici, più in generale sulla strategia di islamizzazione dell’Italia e dell’Europa“.