Sono tempi ben difficili per le imprese degli Stati Uniti, colpite (come un po’ dappertutto nel mondo) dalla pesante crisi economica generata dallo scoppio della pandemia da coronavirus. L’emergenza sanitaria, che ha portato a numeri veramente drammatici di positivi e morti negli USA, ha fatto pure crollare i mercati statunitensi e lo stop alle attività non essenziali che alcuni stati hanno promulgato per ridurre il contagio, ha
messo alle strette parecchie piccole e medie imprese, che ora disperano di poter sopravvivere a questa nuova crisi economica. Un contesto davvero drammatico, cui ha provato a rispondere e mettersi in gioco anche l’ex star della NBA Magic Johnson. L’ex cestista infatti ha dichiarato in questi giorni sulle colonne del Wall Street Journal la sua intenzione, attraverso la sua compagnia di assicurazioni sulla vita, di fornire finanziamenti e prestiti per 100 milioni di dollari alle piccole imprese statunitensi, guidate da donne o da persone appartenenti alle minoranze, in linea al progetto PPP (Paycheck Protection Program) , approvato dal Congresso per aiutare le categorie più a rischio in questo momento di crisi. I prestiti verranno offerti in partnership con la MBE Capital Partners, una finanziaria non bancaria, specializzata nel finanziamento di imprese a guida di donne o minoranze.



MAGIC JOHNSON IN SOSTEGNO DELLE PICCOLE IMPRESE USA

Un’operazione dunque importante per Magic Johnson, che si pone dunque in difesa delle piccole realtà economiche statunitensi, guidate da donne o minoranze, categoria a rischio che pure nelle ultime settimane non sono riuscite ad accedere al PPP fissato dal governo per rispondere della crisi economica che sta colpendo il paese, post coronavirus. Nelle scorse settimane, il Congresso aveva approvato un ampio piano in sostegno all’economia statunitense, dove parte principale era certo il PPP, programma da 349 miliardi di dollari, atto a sostenere le piccole imprese guidate da donne e minoranze: il suo lancio però si è rivelato caotico e confusionario e il finanziamento si è presto esaurito, lasciando molte piccole realtà a bocca asciutta. Sono infatti emerse parecchie segnalazioni per cui i principali beneficiari del programma sono state grandi aziende del calibro Shake Shake e Lakers (di cui Magic Johnson è stato presidente fino all’aprile del 2019): da qui la richiesta di un secondo round di aiuti, promesso per 60 mirati di dollari, che pure potrebbe non rivelarsi sufficiente. Da questa emergenza dunque ecco l’iniziativa di Magic Johnson, che si pone come nuovo interlocutore delle piccole realtà imprenditoriali statunitense, per le quali il rapporto con le banche e l’alta finanza è spesso complicato.

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