La magistrata fiorentina Susanna Zanda dovrebbe essere “assolta” dal Csm, dopo che come ricostruito da Il Dubbio aveva chiesto dei chiarimenti in merito all’ipotesi di essere sanzionata disciplinarmente nel caso in cui fosse entrata nel Palazzo di Giustizia senza il Green Pass. In quel periodo, il certificato verde era stato infatti reso obbligatorio dal Governo di Mario Draghi.



La donna, tuttavia, sosteneva che in “assenza di allarme virale” dovessero comunque essere esplicitate dal Csm le disposizioni sanitarie e, in particolare, chiarito se per accedere in Tribunale fosse necessario avere o meno ancora il Qr code ministeriale. Un provvedimento che, in quel caso, avrebbe rifiutato. “Il super Green Pass tende ad indurre gli over 50 all’inoculo di un trattamento genico sperimentale, che si era già acclarato avere un’efficacia ‘negativa’, come confermato dagli ultimi dati Aifa”, aveva infatti sottolineato la giudice facendo riferimento alle plurime pronunce giudiziarie di quel periodo sulla illegittima originaria della dichiarazione dello stato di emergenza.



Magistrata no Green Pass assolta da Csm: il caso di Susanna Zanda

Susanna Zanda aveva dunque sostenuto che secondo la legge si sarebbe potuto svolgere “i propri doveri istituzionali senza doversi sottoporre a trattamenti sanitari o parasanitari degradanti per la persona, invasivi e dannosi come i tamponi oro-faringei o i cd vaccini ad Mnra”. La magistrata fiorentina no Green Pass non accettava infatti nessuno dei due metodi a disposizione per ottenere la certificazione verde, ovvero il siero contro il Covid-19 e il test. Addirittura, aveva definito questi ultimi come una “tortura”.

“La degradazione della persona del lavoratore a merce di supermercato, potrebbe essere giudicato lesivo della dignità della persona, integrando un comportamento illecito della parte datoriale”, aveva puntualizzato ancora la diretta interessata. Secondo lei, anzi, il divieto di accedere al luogo di lavoro avrebbe anche leso “il prestigio della magistratura” come una “massima forma di mobbing”. La sua pratica col Csm adesso sembrerebbe essere stata chiusa senza alcun seguito.