Il concorso per magistrati agevolato con 700 posti riservati a giudici onorari, avvocati con qualche lustro di esperienza e altre categorie è saltato. La proposta, come riportato dal Corriere della Sera, era contenuta nella prima bozza del decreto sulle nuove «disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza» approdata ieri al Consiglio dei ministri, in particolare nell’articolo 25 intitolato «Disposizioni in materia reclutamento di magistrati ordinari». Dopo alcune revisioni, alla terza bozza, è tuttavia sparito. Il dietrofront è stato evidente, anche se nessuno ha spiegato pubblicamente cosa è successo. 



L’obiettivo di Palazzo Chigi era quello di sanare parzialmente attraverso un concorso più veloce i vuoti di organico in modo da smaltire gli arretrati delle pendenze penali e civili e dunque accedere ai fondi europei. I vertici del Governo però non avevano fatto i conti con il rischio di incostituzionalità di questa mossa. L’articolo 106 della Carta prevede infatti che “le nomine dei magistrati avvengano per concorso”, senza possibilità di deroghe o selezioni che favoriscano delle categorie particolari. 



Magistrati, salta concorso agevolato da 700 posti: i motivi

Già nelle scorse settimane il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva espresso dei dubbi in merito alla possibilità di mettere in atto il concorso per magistrati agevolato. Le sue preoccupazioni relativamente alla legittimità del reclutamento erano le stesse dell’Associazione nazionale di categoria, che aveva minacciato uno sciopero nel caso in cui fosse arrivato il via libera. È così che il Governo si è ritrovato costretto a fare un dietrofront, ancora prima che la proposta prendesse forma nel testo definitivo del decreto sul Pnrr. 



L’articolo 25 è stato dunque messo da parte, probabilmente in modo definitivo. L’esecutivo dovrà trovare un altro modo per mettere una pezza alle lacune del settore e accedere ai fondi europei. In tal senso si confida nelle procedure ordinarie che prevedono l’assunzione di 1.300 nuovi magistrati, i quali riempiranno una parte dei buchi d’organico.