Una brutta pagina di cronaca giunge direttamente da Reggio Calabria, dove i carabinieri della locale compagnia hanno reso noto di avere arrestato il mago Davide De Simone, 40 anni, accusato di ricettazione, morte come conseguenza di altro delitto, violenza sessuale, circonvenzione di persona incapace, detenzione abusiva di armi e truffa aggravata. Arresti domiciliari per la consorte del sedicente mago, V.G., 37 anni, a sua volta indagata per ricettazione. L’uomo era “un vero e proprio professionista dell’inganno, pronto ad approfittare dei momenti di defaillance e delle debolezze delle persone, dando false speranze in cambio di denaro”.



Queste le parole pronunciate dal gip di Palmi, Barbara Borrelli, la quale ha dato il via libera al fermo del mago su richiesta del procuratore facente funzioni, Giuseppe Casciaro, e del sostituto, Giorgio Panucci. Secondo quanto riferito dall’ANSA, oltre a farsi consegnare soldi dai suoi clienti, il mago ha abusato sessualmente anche di tre donne. Il giudice, nell’ordinanza di arresto, scrive:Alle vittime di sesso femminile in uno stato di maggiore fragilità e depressione, e pertanto più vulnerabili, egli ha riservato il trattamento più crudele, perché proteso non solo più al denaro, ma alla violazione dell’intimità sessuale”.



MAGO ARRESTATO A REGGIO CALABRIA

Il mago 40enne arrestato a Reggio Calabria millantava soluzioni di fronte a problemi di qualsiasi natura dopo un solo consulto con lui (come recita la scritta che campeggia sulla sua insegna) e, secondo quanto riferito dagli inquirenti, sarebbe anche il responsabile della morte di un uomo affetto da disabilità, il quale avrebbe rifiutato di farsi curare l’infarto intestinale in atto da parte dei medici dell’ospedale di Polistena perché “aspettava il santone dalla Sicilia”. Il Gip ha scritto che il decesso “è in rapporto di causalità diretta con l’operato del ‘mago’ che, certamente consapevole dello stato di deficienza psichica della vittima, ha scelleratamente e subdolamente alimentato le sue credenze sul soprannaturale”. Sulla questione è intervenuto anche il maggiore Cristian Tedeschi, comandante della compagnia dei carabinieri di Reggio Calabria, il quale ha sottolineato: “L’invito dell’Arma è quello di affidarsi alle forze dell’ordine segnalando situazioni di tal genere e fare intervenire personale sanitario per le cure del caso”.

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