Mago Forest, il successo in tv
Mago Forest, chi è e vita privata del comico e conduttore televisivo lanciato da Renzo Arbore e diventato uno dei volti più amati del piccolo schermo. La sua carriera è iniziata nel lontano 1984 nel programma “Autostop” condotto da Marco Columbro. Proprio in quel programma si è fatto notare da un grande della televisione italiana: Renzo Arbore. Lo showman, infatti, lo volle a tutti i costi nel programma cult “Indietro tutta!” come protagonista. Proprio durante l’esperienza di “Indietro tutta!” conosce Nino Frassica con cui ha collaborato diverse volte durante la sua lunga e straordinaria carriera che l’ha portato a diventare uno dei volti noti di Zelig con Claudio Bisio e Simona Ventura e successivamente a “Mai dire Gol”.
Il mago Forest, vero nome Michele Foresta, intervistato dal Corriere della Sera ha raccontato qualcosa della sua vita e della sua infanzia. “Non ci mancava nulla. Soprattutto, non il senso dell’umorismo. Mio padre Filippo faceva il carpentiere. Oggi ha 94 anni. Mia madre Pina era casalinga: lei ne ha 87. Si vogliono molto bene. Di loro si occupa soprattutto mia sorella Luisa” – ha detto il comico.
Mago Forest e il rapporto con la sorella Luisa
Fin da piccolo il Mago Forest si è rimboccato le maniche per aiutare economicamente la sua famiglia. “Ho grande manualità, da ragazzo facevo l’imbianchino per aiutare in famiglia” – ha raccontato il mago che con le sue mani ha creato anche diversi oggetti. “Mi considero un dadaista: mi piace assemblare oggetti che non dialogano tra di loro. Sono fiero di un tagliaerba che mi lasciava a brandelli i vestiti e mi depilava il petto con la forma della carta scelta dalla cavia: da poco ho mandato una foto a Piero Pelù, per stupirlo. Sono affezionato a una catapulta per lanciare le carte. E a una cabina per il teletrasporto, in cui indossavo un abito come la carta da parati interna, per mimetizzarmi” – ha raccontato al Corriere.it.
Non solo, parlando della sua vita privata ha spiegato quanto sia importante il rapporto con la sorella Luisa: ” a casa dormivo nella stessa stanza di mia sorella, che ha 7 anni meno di me, e più di una volta, quando rientravo tardi, la svegliavo e le dicevo che era ora di andare a scuola: lei si metteva il grembiulino e poi scopriva che non era vero. Lo scherzo per il quale non finirò mai di chiederle scusa è un altro… A casa non avevamo il riscaldamento, usavamo il braciere, e spesso utilizzavamo i tronchi di legno che portava mio padre dal lavoro, e magari avevano ancora i chiodi. Una volta presi un chiodo dal braciere, con la pinza, e le chiesi di portarlo fuori. Lei, bambina, lo prese con le mani, fece tre passi e… cominciò a urlare”.