“Il segreto è insito nel trucco, Sim Salabim”. Silvan, unico straniero per due volte Magician of the Year per l’Academy of Magical Arts di Hollywood, si racconta a Repubblica: “Sono solo un modesto illusionista, a metà strada del percorso. In questa professione non si arriva mai, c’è sempre da migliorare se si vuole superare l’esame del pubblico, televisivo e non, che si attende da te il miracolo. È una professione difficile, dietro al mago che stupisce ci sono studio, pensiero, creatività, talento”.



I maghi hanno anche una loro Federazione internazionale società magiche fondata il 5 settembre, con lo scopo di promuovere le Olimpiadi ogni 3 anni. “Nel 2015 a Rimini si svolse un memorabile congresso Fism, presenti tremila prestigiatori da ogni parte del mondo. Lo organizzava Walter Rolfo, presidente di Masters of Magic, l’organizzazione che ha intenzione con il supporto dei circoli europei di riportare la manifestazione nel nostro continente. Per la precisione in Italia fra tre anni. Avrà il mio appoggio come lo ebbe allora, nel 2015, da presidente onorario Fism” ha spiegato Mago Silvan.



Il segreto di Mago Silvan

A Repubblica, mago Silvan parla delle difficoltà di essere prestigiatore, di sfide, ostacoli e molto altro. “Non esistono sfide ma competizioni. La magia intesa come prestidigitazione si struttura in branche che spaziano dalle grandi illusioni al mentalismo, dalle manipolazioni all’escapologia. Poi ci sono la cartomagia, il close up, la magia generale, da salotto, la magia comica… È importante trovare una strada, e, per chi ce la fa, aiutare chi non ha avuto la stessa fortuna”.

Le ore di esercizio ogni giorno sono tante, così come la voglia di “diventare un illusionista completo abile in tutte le discipline, sia che si scelga di brillare in una solamente. È sempre e soltanto attraverso lavoro e applicazione costanti che si arriva ai gradini alti del podio. Non sei un pianista perché hai il pianoforte, non sei un prestigiatore perché conosci un trucco”. Ma conta di più il trucco o la messa in scena? “Pesano nella stessa misura, a patto che al centro dello spettacolo rimangano la magia e lo stupore. Anche quello del mago, anche il mio, che dopo il fermo del Covid riprendo con la compagnia, sette spettacoli con la regia di mio figlio Stefano. Per esempio a Recanati il 18 agosto in piazza Giacomo Leopardi di fronte a quattromila persone. Poesia”.