Mentre la più imponente campagna di vaccinazione a livello mondiale prosegue e la comunità scientifica si domanda se il Covid-19 diverrà endemico all’interno della popolazione, praticamente non ci sono più dubbi sul fatto che anche l’anno prossimo ci si dovrà immunizzare contro l’infezione da SARS-CoV-2: a ribadirlo quest’oggi è stato anche Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ai microfoni di Radio 24, spiegando anche quale sia attualmente lo stato dell’arte nel campo dei vaccini di seconda generazione e che verosimilmente arriveranno verso la fine del 2021.
Intervistato durante il talk show “24 Mattino” sulla nota emittente radiofonica, Magrini ha infatti risposto affermativamente alla domanda se in futuro ci si dovrà vaccinare ogni anno contro l’ultimo arrivato dei coronavirus come accade per la classica influenza: “Verosimilmente sì, se le varianti daranno preoccupazione” ha detto senza mezzi termini il direttore generale dell’AIFA, spiegando che a spaventare non è solo la pandemia in corso in sé quanto le possibili mutazioni di un virus la cui circolazione tra le persone deve essere fermata quanto prima. “Ma sono in corso di sviluppo dei vaccini di seconda generazione per il prossimo inverno, non una terza dose ma proprio vaccini attivi contro il virus”.
MAGRINI, “VACCINO DA RIPETERE L’ANNO PROSSIMO: NON SARA’ UNA TERZA DOSE MA…”
Insomma, a Radio 24 Magrini sposa la tesi di un nuovo vaccino più che quella del terzo richiamo per coloro che teoricamente avrebbero completato il proprio ciclo di immunizzazione con due sole iniezioni. E sulla possibilità di ricevere la seconda dose con un vaccino diverso, Magrini resta cauto: “Di solito attendiamo la pubblicazione degli studi, ci pronunceremo nei prossimi giorni” ha detto, spiegando che la scelta di mantenere la seconda dose di AstraZeneca si basava esclusivamente su dei dati e sul “mantenere la fiducia anche verso questo vaccino”, pur ammettendo che la seconda dose con un altro vaccino dà “risposte anticorpali eccellenti”.
Infine, Magrini ha parlato pure del vaccino ai minorenni e della dose da somministrare a chi è guarito dal Covid. “I 12-15enni in questo momento non sono la categoria prioritaria, ma anche in questa fascia d’età ci sono pazienti con fragilità e ricordiamo che il vaccino manda i contagi a zero e questo è importante…” aggiunge il numero uno di AIFA precisando poi che i guariti dall’infezione devono vaccinarsi entro sei mesi dalla guarigione stessa e confermando anche che dovranno farlo con una sola infiltrazione dato che “seconda e terza dose va evitata perché affatica un po’ il sistema immunitario”.