Mahmood si presenta con pelliccione animalier come Crudelia Demon, forte dell’immediato successo della sala stampa del festival, che lo ha messo in Top 5 nonostante il pezzo più duro del suo solito sanremese, e degli ascolti in streaming. “Tuta gold rappresenta il pezzo giusto per portare qui e far cominciare questo mio nuovo ciclo, i nuovi pezzi su cui sto lavorando da un paio di anni, cose totalmente gli altri rispetto ai festival passati. Parte da un ricordo personale, un rave con gli amici, e passa attraverso vari stadi della mia vita: la tuta è una metafora della corazza che mi sono costruito”.



Punta a presentare il suo nuovo album Nei letti degli altri, il nuovo tour, il processo creativo dei nuovi pezzi e la sua nascita, ma ovviamente l’attenzione oggi non può che ricadere sul festival: “Credo che la cosa che funzioni sempre sia avere un pezzo sincero, che mi appartiene del tutto, che dica cose che mi rispecchino: se poi il pezzo funziona, non lo so prima, se cattura al primo ascolto è una cosa che non sappiamo controllare”.



MAHMOOD, NON ESISTE LA “CANZONE GIUSTA” PER VINCERE SANREMO

Ovviamente dopo la prima serata e l’ingresso tra i favoriti, Mahmood cerca di esorcizzare il timore della vittoria: “Se il pezzo piace, mi vanno bene tutti i pomodori lanciati del mondo, ma in ogni caso mica ho capito qual è la canzone giusta per Sanremo, non c’è più una formula. E allora mi va bene portare qualcosa che senta profondamente mia”.

Un’evoluzione umana e artistica costellata dalle vittorie sanremesi, che l’ha porta a comprendere di più di sé, a mutare il suo rapporto con gli altri, sconosciuti ma soprattutto i suoi collaboratore: “Cerco di non mostrare più tutto il mio panico, anche se faccio scemenze, ma credo di essere un po’ maturato nella gestione delle emozioni. Mi sento un po’ la mamma del team”.