Mahmood Blanco partecipano insieme a Sanremo 2022 con la loro “Brividi”, un brano che vanta il favore dei pronostici, ma la coppia rimane coi piedi per terra: “Siamo tutti e due esordienti. Ero padrino l’anno scorso magari (era superospite ndr). Quest’anno si torna alle basi. Vorrei vivermela come se fosse il primo Sanremo, come se tutto fosse una scoperta per godermi ogni cosa”, ha detto al Corriere della Sera il cantante che ha vinto nel 2019 con “Soldi”. I due artisti, inoltre, sanno che quest’anno in gara ci sono tanti grandi nomi, che hanno alle spalle una carriera ben più lunga della loro. “Per noi un onore che quest’anno ci siano in gara anche Morandi e Ranieri, siamo degli umili servi rispetto a loro. Il nostro vincitore ideale è proprio Morandi”.



In occasione della quarta serata omaggeranno anche un altro big, ovvero Gino Paoli, con la cover di “Il cielo in una stanza”. “Quella è una canzone iconica, uno delle prime di cui mi sono innamorato”, dice il diaciannovenne Blanco. Il collega Mahmood gli fa eco: “La cantava sempre mia mamma. Lei si definisce artista perché cambia le parole dei testi. In queste ripeteva “suona l’armonica” all’infinito”.



Mahmood e Blanco: “A Sanremo da esordienti”, ma sono i favoriti

Mahmood Blanco, che sono tra i favoriti per la vittoria a Sanremo 2022, hanno parlato al Corriere della Sera anche della loro “Brividi”. In molti sono rimasti sorpresi dalla loro partecipazione in coppia. “Ci siamo incontrati quest’estate per caso nello studio di Michelangelo (il produttore Michele Zocca) a Vescovato, in provincia di Cremona. Da un accordo sbagliato al pianoforte è nato il ritornello. Poi ognuno di noi ha lavorato sulle strofe per raccontare non solo di amore ma di sentimenti secondo i nostri rispettivi punti di vista”, ha raccontato il più giovane tra i due.



E sul testo: “Il tema è quello della libertà in senso universale. Nel 2022 non si può più stare appresso ai retrogradi, bisogna riuscire a dare dignità a tutte le scelte e spero che lo faccia più che noi artisti chi ha un ruolo di guida nell’Italia. La nostra generazione vive e pensa in modo libero, siamo stanchi di persone che cercano di ghettizzarne altre, il giudizio è come la morte”.