Nel primo numero di giugno di Vanity Fair sarà disponibile un’ampia intervista di Mahmood, reduce dal grande successo riscosso al Festival di Sanremo, e proposta in anteprima dal portale. Il cantante è partito dal raccontarsi passando in rassegna la sua infanzia: “Ero un bambino fantasioso e solitario… Ultimamente ho ritrovato alcuni dirai e mi sono sorpreso a rileggere alcune note delle maestre che dicevano: ‘Alessandro è bravo ed educato, però a volte è distratto e si perde tra le nuvole’. Già da bambino la testa mi partiva e mi dissociavo totalmente per perdermi in fantasie tutte mie”. Il cantante ha poi aggiunto: “Mi sono definito un ragazzino cicciottello per niente cool? Se penso a quel ragazzino adesso in realtà lo vedo come uno che se ne sbatteva di quello che pensavano gli altri. Forse era più libero e sicuro di chi sono oggi…”.



Nell’intervista rilasciata per Vanity Fair, Mahmood non poteva perdere occasione per celebrare nuovamente il suo amore viscerale per sua madre. “A lei non smetterò mai di dire grazie; anche quando è diretta come solo lei sa fare, tipo dopo un recente concerto in cui non avevo cantato benissimo e lei è arrivata serafica e mi ha detto: ‘Magari la prossima volta ti impegni di più…’”. Il cantante si è poi espresso con parole al miele anche riferendosi al rapporto con i suoi amici che quotidianamente lo accompagnano: “Sono essenziali, come fai a vivere senza amici, senza persone di cui ti puoi fidare? A me piace stare da solo anche per evadere; ma ho bisogno di qualcosa di grande, di vero a cui tornare”.



Mahmood e la ‘paternità’ di sé stesso: “Devo ancora imparare a curarmi…”

Toccanti le parole utilizzate da Mahmood nel raccontare uno dei periodi peggiori della sua vita: “Quando è bruciato il mio appartamento ho provato cosa significa la fine, vedere qualcosa che ti viene portato via: è stato terrificante e insieme illuminante. Mi ha fatto capire che mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero, ogni volta”. Il cantante ha poi raccontato: “Il momento più bello? E’ più difficile da scegliere, qualche giorno fa sono stato allo stadio a Roma con mia madre: io e lei siamo persone lontane dal calcio eppure ci siamo divertiti tantissimo, ero felice”. Mahmood si è poi espresso a proposito delle difficoltà ad esprimersi soprattutto agli albori della carriera: “Sono sceso a compromessi ed ho sbagliato; infatti cominciai a scrivere per gli altri, perchè dovevo capire che cosa non funzionava. Il fatto è che per gli artisti ci vuole tempo e oggi non ne hai, non te ne danno, ma io ho bisogno di tempo”.



A proposito della sua vita sentimentale – sempre nell’intervista per Vanity Fair – il cantante ha raccontato: “Faccio fatica ad innamorarmi? Non è proprio così: diciamo che ho vissuto anni interi di chiusura e sfiducia. Forse mi è rimasta la paura che una cosa bella possa finire… Oggi so come gestire il tutto e ho imparato anche ad affrontare le nuove conoscenze”. Il cantante ha anche aggiunto: “Diventare padre? Al momento mi sento più figlio di me stesso: vuol dire che devo ancora imparare a curarmi, a prendermi cura di me, spesso non lo faccio”.