La Congregazione delle Cause dei Santi del Vaticano smentisce categoricamente di avere richiesto denaro per favorire la beatificazione di Aldo Moro, così come riportato invece nella trasmissione di Rai 3 “Report”, trasmessa lunedì 12 aprile. Nella nota stampa diramata nelle scorse ore si legge che “presso la Congregazione delle Cause dei Santi non vi è alcuna causa di beatificazione riguardante l’onorevole Aldo Moro. Il signor Nicola Giampaolo non è stato mai ratificato da questo dicastero come postulatore della causa in questione”.



Il comunicato specifica anche che nel mese di aprile 2018 la Congregazione delle Cause dei Santi “è stata informata che i promotori della causa dell’onorevole Moro avevano autonomamente revocato al signor Nicola Giampaolo il mandato di postulatore per la fase diocesana provvedendo a nominarne uno nuovo” e, di conseguenza, la presunta richiesta finanziaria “non poteva essere avanzata al signor Giampaolo nel mese di giugno del 2018, come egli asserisce, in quanto non era più postulatore. Presso la Congregazione delle Cause dei Santi non esiste alcuna forma di accreditamento dei postulatori come Giampaolo scrive nel suo curriculum vitae“.



BEATIFICAZIONE ALDO MORO, LA PRECISAZIONE DI MONSIGNOR TUREK

“Vatican News”, sulle sue colonne, riporta ulteriori aggiornamenti circa la presunta causa di beatificazione dello statista Aldo Moro. Campeggiano, infatti, i virgolettati del sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, monsignor Boguslaw Turek: “Quanto affermato non è vero. Ho incontrato il signor Nicola Giampaolo negli uffici della Congregazione per parlare della sua nomina a postulatore in fase romana di due cause, non riguardanti quella dell’onorevole Aldo Moro. In quell’occasione, come è il mio dovere di sottosegretario, gli ho presentato e spiegato con cortesia i motivi che hanno portato il Congresso Ordinario del Dicastero a non ratificare la nomina per le menzionate due Cause a motivo della mancanza dei requisiti richiesti dalle norme canoniche”. Infine, spazio per un’ultima precisazione: “Non ho mai trattato o avuto a che fare con la causa di Aldo Moro, anche perché nel dicastero non è stata finora presentata. Infatti, il Vicariato di Roma non si è rivolto al Dicastero per chiedere l’autorizzazione a iniziare la causa”.

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