Ha il sapore della denuncia verso i tempi moderni l’ultimo singolo di Renato Zero “Mai più da soli”, estratto dal nuovo album di inediti “Zero il Folle”, in uscita a ottobre 2019. Un Renato Zero che sembra voler mettere in risalto il paradosso di un mondo sempre connesso, tecnologico all’inverosimile, che si configura però come una somma di solitudini. E’ questa illusione di un’apparenza fatta di amici sui social, di followers da esibire, di selfie che mostrano una realtà che alla fine poi così reale non è, che Renato Zero smaschera con un ritornello intenso e allo stesso tempo orecchiabile che promette di scalare le classifiche “Mai più da soli. Soli…Soli…”. La canzone e il resto dell’album, come riporta soundsblog.it, sono stati registrati a Londra e vede la produzione e gli arrangiamenti di Trevor Horn (produttore di Paul McCartney, Rod Stewart, Robbie Williams), con cui Renato Zero torna a collaborare dopo l’album “Amo” del 2013.



IL NUOVO ALBUM DI RENATO ZERO

Un ritorno molto atteso quello di Renato Zero, da parte dei suoi “sorcini” ma in generale da parte di un pubblico italiano che non ha mai smesso di apprezzare le melodie e la poesia dei suoi brani. Come detto il nome del nuovo album di prossima uscita è “Zero il Folle”. Il motivo di questo titolo? Lo ha spiegato lo stesso Renato Zero, come riportato da soundsblog.it:”Perché folle è chi sogna, chi è libero, chi provoca, chi cambia. Folle è chi rifiuta le regole e l’autorità, alimentando i desideri nascosti di chi lo giudica e segretamente vorrebbe assomigliargli. Folle è chi non si vergogna mai e osa sempre, per rendere eterna la giovinezza”. Insomma, una definizione che letta sotto un’altra luce sembra essere non soltanto la definizione dell’aggettivo “folle” ma proprio quella di Renato Zero.



RENATO ZERO PARLA DI “MAI PIU’ DA SOLI”

“Mai più da soli” è un brano sottile, sentito, per certi versi amaro. Renato Zero ne ha parlato in questi termini:”Fidatevi di uno che di solitudine se ne intende. Va frequentata e compresa, ma mai, dico mai, troppo assecondata. Questo è un tempo assai congeniale per chi vuole essere solo. Ma, peccato che non ci riconosciamo più. Che non ci fidiamo più l’uno dell’altro. Che per colpa di un orgoglio cieco e masochista ci si ritrova a parlare con un cellulare che non ha volto né consistenza. Che ci si cerca sui social senza potersi annusare, accarezzare o scegliersi. La mia solitudine, oggi stanca dei miei tradimenti e rifiuti, si è fatta un lifting ed indossa delle protesi, credendo così di non essere riconoscibile. Voi non vi fidate: abbracciatevi e guardate avanti! Mai più da soli!”.