Il caso di Maja T. in Germania è simile a quello di Ilaria Salis in Italia, ma l’esito potrebbe essere molto diverso. La ventitreenne non binaria, come riportato dal Manifesto, è stata arrestata in Ungheria nell’ambito della stessa manifestazione antifascista a cui prese parte la neo europarlamentare a febbraio del 2023 a Budapest. Nelle scorse ore, tuttavia, è stata prelevata dal carcere di Desda in cui era detenuta ed estradata: adesso andrà a processo e rischia una condanna a 24 anni per diversi capi di imputazione, tra cui violenza e lesioni aggravate.



L’estradizione di Maja T. rischia di scatenare un incidente diplomatico tra Germania e Ungheria, proprio come potrebbe ancora accadere d’altronde con l’Italia e addirittura con l’Ue per il futuro di Ilaria Salis. Il motivo è da ricondurre al fatto che la Corte federale costituzionale di Karlsruhe, che stava trattando l’appello della donna, aveva vietato la consegna a Budapest fino a quando non sarebbe arrivata la sentenza sul ricorso costituzionale, ma ciò non è avvenuto. In più, gli avvocati temono per la sua salute, perché in quanto persona non binaria potrebbe incorrere in discriminazioni. 



La solidarietà di Ilaria Salis a Maja T.

Ilaria Salis nelle scorse ore ha espresso la sua solidarietà a Maja T.: “Maja è una persona non binaria e l’incarcerazione in Ungheria, dove gli attacchi contro la comunità LGBTQI+ sono frequenti e diffusi, rischia di esporla a grave pericolo di violenza fisica e psicologica”, ha denunciato. “Nessuna dovrebbe essere costretta a vivere questa esperienza e subire queste ingiustizie: le estradizioni devono essere subito fermate per tutte”. L’Italia in tal senso è riuscita a evitare questa pratica, sia con la neo europarlamentare sia con Gabriele Marchesi, imputato nel medesimo processo.



La questione in Germania invece è ancora molto discussa. Oltre alla ventitreenne non binaria, infatti, ci sono altri 10 antifascisti su cui pendono gli stessi capi di accusa, motivo per cui risultano latitanti. Le loro famiglie hanno rivelato che sarebbero disposti a consegnarsi alle autorità, ma solo a patto di non essere estradati. Una promessa che nessuno ha intenzione di fare.