Piero Barbanti, primario neurologo dell’Istituto San Raffaele di Roma, professore di Neurologia del dipartimento di scienze infermieristiche dell’università La Sapienza di Roma e membro del team di Nuova Medicina, è stato intervistato stamane in collegamento dal programma di Rai Uno, Uno Mattina, per parlare del mal di testa, una delle patologie più diffuse al mondo. “Esistono più di 200 tipi di mal di testa – spiega Barbanti – ma facciamo le cose molto semplici. I mal di testa che vogliono dire qualcosa sono la parte più piccola, mentre i mal di testa che sono gratuiti e che non vogliono dire niente, e che sono solo l’esercizio muscolare del cervello, sono l’80 per cento. Un cervello che per un tragico equivoco accende un sistema d’allarme quando l’allarme non c’è”.



Ma cosa scatena il mal di testa? “Immaginiamo che chi soffre ha un terreno fertile che fa crescere le erbacce e se arriva il concime crescono le erbacce: lo stress, variazioni di ormoni, cambiare ore di sonno e poi il digiuno. I ragazzi spesso non fanno colazione, apparecchiamo la tavola e facciamoli sedere, non devono mangiare qualcosa volante”. Per contrastare il mal di testa può essere molto utile il bere: “E’ verissimo, la iper idratazione previene la comparsa, purtroppo non solo gli anziani bevono poco ma anche i ragazzi non si idratano a sufficienza”.



MAL DI TESTA, PROF. BARBANTI: “OGGI E’ INAMMISSIBILE NON CURARLO”

E ancora: “Oggi si cura benissimo il mal di testa è inammissibile non curarlo. Prima cosa, riappropriamoci dei nostri ritmi, 7 ore di sonno, 3 pasti e due spuntini e questo lo dice la biologia. Spegniamo l’attacco con un farmaco specifico antidolorifico e analgesico, e se ne abbiamo più di tre o quattro al mese usiamo cure preventive”.

Quindi Barbanti ha precisato: “Negli ultimi 4 anni si è trovata una molecola che ha il ruolo chiave nell’emicrania e se gli metti il lucchetto il mal di testa crolla”. Ma quando deve preoccupare il mal di testa? “Deve preoccupare se associato a grande febbre o magari prendiamo analgesici e non funzionano, o se ne prendiamo troppi, ma anche quando la vita diventa uno slalom fra il mal di testa: andate nei centri di cefalea italiani, ce ne sono più di 150”.