Giovanni Malagò, rieletto da poco per il terzo e ultimo mandato consecutivo da presidente del CONI, è intervenuto nella mattinata di oggi, martedì 8 giugno 2021, nel corso della trasmissione di Rai Tre “Agorà”. La sua intervista si è aperta con un passaggio sugli Europei di calcio, che scatteranno venerdì 11 giugno a Roma e che vedranno subito l’Italia protagonista contro la Turchia: “Sono molto soddisfatto per gli Europei, il Governo e la Federazione sono stati straordinari – ha affermato Malagò –. La partita inaugurale è a Roma, c’è anche un’atmosfera di rilancio del Paese e della Nazionale. Mancini ha creato un bel gruppo, molto forte, e nel calcio tutto può succedere…”.



Successivamente, il leader del Comitato olimpico italiano ha rimarcato quanto pesi la crisi legata alla pandemia nel settore sportivo, sottolineando che da alcuni mesi ormai l’attività sportiva sta via via ripartendo, anche se va detto che ci sono state discipline più privilegiate rispetto ad altre, a causa della possibilità di praticarle all’aria aperta e senza che si verifichi un contatto diretto fra gli atleti. Tuttavia, “il comparto sta soffrendo moltissimo e anche con i ristori si è sofferto abbastanza, ma del resto aiutare tutti non era possibile”.



MALAGÒ: “GIAPPONESI POPOLO NO VAX”

A differenza degli altri Paesi europei e non, secondo Giovanni Malagò, intervenuto in mattinata ad “Agorà”, in Italia non abbiamo la cultura dello sport nelle scuole e, di conseguenza, qualche talento rischia di andare perso per strada. Un discorso utile a introdurre la questione olimpica, con i Giochi estivi in programma a fine luglio in quel di Tokyo, nonostante le molteplici perplessità che ruotano attorno al loro svolgimento: “I Giochi non sono annullabili o procrastinabili di un altro anno – ha asserito Malagò –. Il problema è che in Giappone c’è una cultura no vax, e i nipponici si sono tutelati cercando di non fare entrare nel loro Paese le persone dall’estero. Quest’estate, però, arriveranno almeno 140-150mila persone: è evidente che saremo tutti quanti in una grande bolla”. Infine, un rapido passaggio sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (i lavori per la realizzazione delle opere non sono ancora partiti, presto un incontro per sbloccare l’impasse, ndr) e sul decreto sull’autonomia del Coni: “Lo sport italiano è effettivamente autonomo come chiedeva il CIO? A parole sì, nei fatti no. Quando si entra nel meraviglioso mondo del pubblico, si capisce che senza decreti attuativi la legge non conta nulla”.

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