Un batterio contenuto nell’intestino delle zanzare potrebbe essere la chiave per trovare la cura alla malaria. La scoperta, ad opera degli scienziati dei laboratori spagnoli dell’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), è stata accidentale. È emerso, come riportato dal Times, i mosquitos con un ceppo batterico presente in natura chiamato TC1 non erano in grado di ospitare un tipo molto diffuso di parassita della malattia.



Durante i successivi studi, TC1 è risultato efficace in due specie comuni di zanzara nelle regioni indo-iraniane e africane e ha agito contro due dei tipi più diffusi di parassita della malaria. Una volta nell’intestino di una zanzara, i batteri possono impedire al parassita della malaria di attecchire per più di 16 giorni, per cui potenzialmente per l’intera durata della vita dell’insetto. Esso viene bloccato prima ancora che questo passi alle ghiandole salivari. Le previsioni dell’Imperial College di Londra stimano che questa scoperta potrebbe ridurre i casi clinici di malaria del 15% nei prossimi tre anni.



Malaria, un batterio nelle zanzare può essere chiave per trovare la cura: la scoperta

La comunità scientifica ha accolto con entusiasmo la scoperta del batterio nell’intestino delle zanzare che può essere la chiave per trovare una cura alla malaria. Il dottor Abdoulaye Diabaté, direttore di entomologia medica e parassitologia presso l’Istituto di ricerca sulle scienze della salute in Burkina Faso, ha affermato che il TC1 ha “un enorme potenziale per l’Africa”.

È della medesima idea il professor Tom Churcher, un epidemiologo dell’Imperial College di Londa, il quale ha paragonato la scoperta accidentale degli scienziati dell’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline a quella della penicillina da parte di Alexander FlemmingThomas Breuer, chief global health officer di GSK, ha definito il trattamento “un approccio completamente nuovo al controllo della malaria”. Inoltre, ha aggiunto che essa è “un’ulteriore prova che attraverso l’implementazione di una serie di approcci di prevenzione, potremmo essere in grado di sradicare finalmente questa terribile malattia”.