Rinascere grazie alla plasmaterapia, che le ha consentito di guarire dal Coronavirus pur essendo malata di leucemia. Sono notizie che fanno bene a tutti noi: Gabriella Vigo, 64 anni, ha preso parte alla sperimentazione del Policlinico San Matteo di Pavia sulla plasmaterapia e ha superato il Coronavirus. Gabriella ha raccontato la sua storia a Sanità Informazione al rientro a casa dopo 12 giorni trascorsi in ospedale, come comprensibile tra la paura di non farcela e il desiderio di tornare dalla famiglia.



Quando ha contratto il Coronavirus, Gabriella era già in una situazione precaria: “Avevo avuto un infarto lo scorso giugno con scompensi cardiaci ed ho fatto molta fatica a riprendermi. Poi tre mesi dopo si è risvegliata la leucemia linfatica cronica, quindi hanno dovuto sottopormi alle terapie presso la clinica ematologica perché dovevano fermare questa malattia”.



La donna si reca in ospedale ogni tre giorni per le trasfusioni, con la paura di contrarre il Coronavirus che, nelle sue condizioni, avrebbe potuto essere fatale. Guanti, mascherina e tanta attenzione non bastano però ad evitare il contagio. Una sera la febbre sale a 39 gradi e così Gabriella si trova a combattere l’ennesima battaglia per la vita.

MALATA DI LEUCEMIA GUARISCE DA CORONAVIRUS

Il racconto di Gabriella dunque continua: “Mi hanno ricoverata, ho fatto gli esami del sangue e il tampone e in serata mi hanno dato la notizia della positività al Covid. Dopo tutto quello che avevo sentito e considerate le mie patologie pregresse, ho pensato di non farcela. Con il nodo alla gola avrei voluto rifiutare qualsiasi trattamento perché avevo già sofferto troppo”.



La figlia Martina e il marito Angelo danno forza a Gabriella, ma la speranza arriva quando apprende da un’altra paziente l’esistenza della plasmaterapia e chiede di far parte della sperimentazione. “Quando il dottore è venuto a farmi visita ho subito chiesto informazioni sulla terapia del plasma e senza pensarci due volte gli ho chiesto di farne parte perché in cuor mio sapevo che era l’unica possibilità per sopravvivere”.

Appena firmato il consenso però Gabriella ha un attacco violento: “Ho iniziato a non respirare più e tutto questo ha accelerato i tempi. Dopo essere stata per ore sotto il casco di ossigeno, ho ricevuto la prima di tre sacche di plasma previste dalla sperimentazione. 600 ml che guardavo scendere lentamente in vena mentre tutta la mia vita scorreva veloce tra mille pensieri. Qualcosa da subito però mi diceva che quella sarebbe stata la strada della mia salvezza“.

GABRIELLA, IL MIRACOLO DELLA PLASMATERAPIA

Gabriella racconta che grazie alla plasmaterapia già dopo il primo giorno “ho avvertito subito un miglioramento, i valori erano tornati nella norma, mi hanno abbassato l’ossigeno, riuscivo a respirare da sola”. Dopo un giorno e mezzo la seconda sacca e “da quel momento sono rinata“. I due tamponi di prassi, a distanza di qualche giorno, sono risultati entrambi negativi e “mi sentivo forte come una roccia“, racconta felice la signora Gabriella.

Ecco dunque come la plasmaterapia ha salvato una donna affetta da leucemia e con infarto pregresso: era il ritratto della “vittima preferita” del Coronavirus, ma la storia ha avuto un epilogo diverso. Non solo, la notizia più incoraggiante per una malata di leucemia arriva dall’esame dell’emocromo: i medici comunicano che l’emoglobina è salita a 10, dato confermato anche nel successivo controllo in ematologia.

“Ho fatto l’ennesimo controllo e tutto è risultato nella norma: globuli bianchi, emocromo, e addirittura l’emoglobina è salita a 10.8. A questo punto non so se pensare che la terapia del plasma sia una sorta di miracolo, oppure i miracoli esistono davvero”. Di certo il merito di questo grande risultato spetta ad una terapia antica riscoperta per battere un virus sconosciuto e ad una squadra di medici che Gabriella definisce gli angeli del San Matteo: “Vivere a Pavia mi fa sentire sicura. Un istituto sanitario come il Policlinico è una garanzia, oggi più che mai”.