È stato revocato il licenziamento della donna affetta da sclerosi multipla a Firenze. Stefania Grotta D’Auria, 45 anni, era stata licenziata per aver superato i sei mesi di congedo in cui è stata sottoposta ad un trapianto di midollo osseo e un ciclo di chemioterapia. L’azienda ha fatto sapere di aver contattato la cassiera di un loro supermercato fissando un incontro per annullare il licenziamento. Inoltre, ha spiegato che «era partito al raggiungimento dei termini di legge. Non avendo ricevuto alcuna richiesta di aspettativa, non abbiamo approfondito la sua situazione. Di questo ci scusiamo». Massimiliano Fabozzi della Filcams-Cgil ha fatto sapere che l’amministratore ha contattato direttamente il segretario nazionale del sindacato, Giovanni Dalò, per comunicargli la notizia. «Attendiamo l’incontro di ufficializzazione e fino ad allora continueremo la nostra mobilitazione», ha dichiarato Fabozzi. (agg. di Silvana Palazzo)



AFFETTA DA SCLEROSI MULTIPLA LICENZIATA DA EUROSPIN

Una donna affetta da sclerosi multipla è stata licenziata perché ha superato il periodo di sei mesi di congedo per malattia. La sua vicenda è raccontata da Repubblica, che fornisce numerosi dettagli su questa storia che va senza dubbio approfondita. La protagonista è Stefania Grotta D’Auria una 45enne a cui è stata diagnostica la terribile malattia, e che si è dovuta assentare per un lungo periodo dal luogo di lavoro (fa la cassiera presso il supermercato Eurospin di Vinci, in provincia di Firenze), per sottoporsi ad un trapianto e ad un lungo ciclo di chemioterapia. «Il mio lavoro? Mi aiutava a vivere meglio – le parole della donna affranta – non solo da un punto di vista economico: mi faceva sentire uguale agli altri. Così per un po’ riuscivo a dimenticare la mia malattia». Peccato però che un giorno si vide recapitare a casa una lettera di licenziamento.



HA SUPERATO I 6 MESI DI MALATTIA

«Quando ho saputo che avrei dovuto subire un trapianto, lo scorso autunno, ho chiamato l’ufficio personale dell’azienda per avere informazioni sui certificati medici da presentare – prosegue nel suo racconto la 45enne – mi è stato detto di stare tranquilla, e che in caso di necessità sarebbero stati loro a contattarmi». Dopo l’inattesa lettera di licenziamento, la donna si è rivolta alla Filcams Cgil: «Un provvedimento grave e inaccettabile – fanno sapere i sindacati – sarebbe bastato che Eurospin Tirrenica le chiedesse di fare domanda per l’aspettativa. Purtroppo però – afferma Massimiliano Fabozzi – mi auguro solo per negligenza, nessuno lo ha fatto». Non è da escludere che il caso possa arrivare sino in parlamento visto che il senatore del Pd, Dario Parrini, ha annunciato un’interrogazione parlamentare per valutare il caso di Stefania e capire se siano stati violati i suoi diritti. «È una vicenda grave – conclude la Filcam Cgil – al di là dei suoi risvolti legali e giuridici, la mobilitazione del sindacato è sacrosanta».

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