I malati di SLA potrebbero pagare un prezzo carissimo dall’aumento del costo dell’energia. Il caro energia sta già travolgendo numerose famiglie e imprese italiane, provocando aumenti sempre più marcati nelle bollette, ma ci sono persone per cui l’accesso all’elettricità è fondamentale per sopravvivere. I malati di SLA negli stadi più avanzati devono ricorrere ad apparecchiature elettromedicali, ma non tutte sono comprese nell’elenco di macchinari idonei a ricevere il Bonus elettricità.



L’allarme è stato lanciato dall’AISLA, l’Associazione italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che ha raccolto le segnalazioni dei pazienti attraverso il proprio Centro di ascolto. Dall’elenco di apparecchiature medico-terapeutiche incluse nel Bonus elettricità, contenuto nell’Allegato al Decreto del Ministero della Salute del 13 gennaio 2011, sono esclusi alcuni macchinari salvavita come i comunicatori oculari, attraverso cui i pazienti in fase avanzata di paralisi possono comunicare attraverso il movimento degli occhi, e la macchina della tosse, che libera trachea e polmoni dalle secrezioni. Come riferisce il Corriere della Sera, la AISLA si prepara a destinare i fondi raccolti in occasione della Giornata nazionale SLA, il 18 settembre, per sostenere i pazienti che stanno già riscontrando le prime difficoltà con le bollette.



Malati di SLA contro il caro energia: “macchinari per respirare e comunicare” esclusi dal bonus

In tutta Italia, i pazienti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica sono all’incirca seimila. Alle pagine del Corriere della Sera, la presidente nazionale AISLA Fulvia Massimelli descrive come “col decorso progressivo della malattia si perde la capacità di movimento, deglutizione, respirazione, comunicazione” e per questo motivo si rende assolutamente “necessario utilizzare specifici ausili per respirare, comunicare, nutrirsi”. Di conseguenza, “anche la casa, ambiente in cui la persona malata desidera restare coi suoi cari, va adeguata ai nuovi bisogni con apparecchiature elettromedicali spesso salvavita”. Alcune delle quali, però, rischiano di costare care ai malati di SLA perché escluse dall’apposita agevolazione.



Fulvia Massimelli assicura al Corriere della Sera di aver già provveduto a segnalare tutti i dispositivi salvavita che al momento non danno diritto al Bonus elettricità, ottenendo la rassicurazione che “stanno lavorando per far sì che queste apparecchiature siano inserite nell’elenco che dà diritto alle agevolazioni”. Intanto, il Governo sta vagliando diverse soluzioni contro il caro bollette nel Decreto Aiuti Ter, tra cui una delle opzioni potrebbe essere l’ampliamento del bonus sociale in bolletta, portando la soglia Isee dagli attuali 12mila euro a 15mila.