L’eradicazione della cosiddetta malattia del sonno potrebbe essere vicina. Lo affermo uno studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases e citato dal quotidiano francese Le Monde. In particolare, questo studio si è concentrato su una molecola particolare, l’acoziborolo, che potrebbe contrastare questa malattia grazie ai suoi già noti effetti antiparassitari. A oggi la malattia del sonno, cioè la tripanosomiasi africana, è una malattia mortale. Ma con una sola assunzione di questa molecola potrebbe essere possibile contrastarla fino a eradicarla entro il 2030.



Lo studio menzionato da Le Monde si trova alla fase due e ha già preso in considerazione circa 200 pazienti. Dopo l’assunzione dell’acoziborolo, il 95% dei pazienti che presentavano la malattia del sonno in fase più avanzata ha mostrato la scomparsa dei sintomi dopo 18 mesi. E tenendo in considerazione tutti i pazienti che hanno completato il protocollo, nello studio si legge che la percentuale di successo sale al 98,1%. Non sono inoltre stato registrati segni di ricaduta una volta trascorsi i 18 mesi. Ora si attende un ulteriore conferma da uno studio doppio cieco, in cui cioè né i pazienti né gli sperimentatori sapranno quale trattamento sarà somministrato ai soggetti. Applicando questo metodo ci si aspetta una conferma della sicurezza di queste somministrazioni.



Malattia del sonno, il trattamento per eradicarla entro il 2030: sintomi e come si trasmette

La malattia del sonno è trasmessa solitamente dalla mosca tse-tse e nella sua forma più comune, cioè nel 95% dei casi, ha una progressione molto lenta. Come spiega il quotidiano Le Monde, il parassita responsabile della tripanosomiasi africana si moltiplica nei tessuti sottocutanei, nel sangue e nei linfonodi. Generalmente provoca nei pazienti mal di testa, dolori articolari e una serie di sintomatologie non specifiche. Quando degenera e aggredisce il sistema nervoso centrale, allora la malattia del sonno provoca gravi disturbi neurologici, sonnolenza incontrastabile e infine la morte.



Le Monde sottolinea con i dati quanto la malattia del sonno sia stata fortemente ridimensionata nel corso dei decenni, anche se non ancora eradicata del tutto. Nel 1998 erano stati segnalati ufficialmente 40.000 casi in tutta l’Africa, mentre nel 2020 erano stati 600, per la maggior parte localizzati nella Repubblica Democratica del Congo. Lo studio ha messo in evidenza che questo innovativo trattamento potrebbe essere parecchio oneroso, specialmente per i pazienti che si trovano nelle fasi più avanzate della malattia del sonno. Dovrebbero infatti osservare almeno dieci giorni di degenza in ospedale e la somministrazione dovrebbe avvenire per via endovenosa. E per il futuro si prevede di poter procedere a una diagnosi precoce tramite un semplice test sierologico, riducendo così il rischio di trasmissione del parassita e intervenendo prima che la malattia del sonno si manifesti nella sua fase più grave.