La malattia di Kawasaki comincia a preoccupare l’Italia e il mondo per una possibile correlazione al Coronavirus. In queste ore, infatti, sono stati segnalati i primi casi in Gran Bretagna e in Italia e in tanti cominciano a domandarsi “cosa è la malattia Kawasaki?”. Si tratta di una vasculite delle arterie di medio calibro e nello specifico delle arterie coronariche. I sintomi della malattia sono i seguenti: febbre alta, eruzioni cutanee, ma anche alterazioni delle mucose e delle estremità delle mani e/o piedi. Non solo, tra i sintomi segnaliamo anche infiammazioni alle vie respiratorie, al pancreas, all’albero biliare, ai reni, alle mucose e ai linfonodi. Nei casi più gravi e non curati, la malattia si potrebbe sviluppare anche una infiammazione alle arterie del cuore e per questo motivo a livello mondiale è nota come la prima causa di malattia cardiaca nei bambini. Esiste una terapia di farmaci come immunoglobuline e acido acetilsalicilico e in alcuni casi cortisone per combattere la malattia e guarire. A distanza di 50 anni dalla sua scoperta però ancora oggi non è chiara la causa: c’è chi parla di un possibile agente infettivo capace di colpire alcuni bambini predisposti, anche se alcuni medici hanno riconosciuto una correlazione tra alcuni virus della famiglia dei coronavirus come possibili induttori della malattia di Kawasaki.
Malattia di Kawasaki, possibile correlazione col Covid-19
L’allerta della malattia di Kawasaki è al vaglio degli studiosi sia in Italia che all’estero. Intanto in Gran Bretagna Matt Hancock, segretario alla Salute non nasconde di essere “molto preoccupato” dopo i primi casi, anche se il direttore sanitario nazionale ha immediatamente precisato che al momento non è possibile parlare di correlazione tra questa malattia e il virus Covid-19. Intanto in America l’American Academy of Pediatrics (AAP) ha confermato che non si è verificato nessun caso di questa malattia, mentre un pediatria a Reuters ha precisato: “anche se la malattia dovesse essere correlata al coronavirus è una complicazione molto rara”. Intanto in Italia i primi casi di malattia di Kawasaki si sarebbero registrati a marzo scorso. Il primo caso è quello di un bambino ricoverato presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Da quel giorno i casi si sono aumentati come ha precisato Lorenzo D’Antiga, direttore della Pediatria dell’ospedale bergamasco al Fattoquotidiano.it: “Trenta volte l’incidenza. I dieci pazienti hanno un’età media di 7-8 anni “un’età più avanzata rispetto alla classica malattia in cui i pazienti hanno un’età media tra i 2 e i 3 anni. È una caratteristica questa dell’età associata al coronavirus, sono bambini più grandi” anche se ha rassicurato – “sono tutti guariti in circa 15 giorni. I pazienti hanno una forma più grave della malattia, ma la terapia standard per fortuna funziona, guariscono e poi tornano a casa”.