Nelle ultime ore si è tornati a parlare con sempre maggiore insistenza della malattia di Lyme. Il riferimento è al ritorno sulle scene di Avril Lavigne dopo essere stata anche lei colpita dalla sindrome rara rappresentata da questa infezione batterica e che ha rischiato di mettere seriamente a repentaglio la sua vita a causa di una diagnosi sbagliata. Ma cos’è davvero la malattia di Lyme? Quali sono i sintomi e quali i veri rischi per chi ne è affetto? Si tratta di una infezione trasmessa all’uomo dalle zecche e causata dal batterio Borrelia burgdorferi, che si trova comunemente in animali come topi e cervi. Il suo nome deriva dal fatto che la prima volta fu identificata nel 1976 in occasione di una vera e propria epidemia che scoppiò nella città di Lyme, appunto, nel Connecticut. Oggi rappresenta ancora la malattia da zecche più diffusa negli Stati Uniti ma è diffusa anche in Europa (Italia compresa), nei Paesi dell’ex Urss, in Cina ed in Giappone. Il suo esordio si verifica in particolar modo in estate e all’inizio della stagione autunnale e colpisce essenzialmente bambini e giovani adulti che vivono nei pressi di zone boschive.
MALATTIA DI LYME: SINTOMI E DIAGNOSI
I primi sintomi di chi è affetto dalla malattia di Lyme si traducono essenzialmente in una eruzione cutanea con una forma a bersaglio ma che non sempre tuttavia si manifesta. A questa possono essere associati altri sintomi, man mano che l’infezione si diffonde, tra cui febbre, mal di testa, dolori diffusi, in particolare muscolari, ossei e articolari, collo rigido e stanchezza (o astenia). Anche in Italia sono stati segnalati casi di malattia di Lyme, in particolare in Trentino e Liguria e con meno intensità nelle restanti regioni. In generale questa sindrome rara va ad intaccare la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Di grande importanza ha tuttavia la velocità nell’eseguire una diagnosi corretta per non andare incontro a seri rischi per la salute poichè potrebbe avere un decorso cronico. Di recente, come spiega SkyTg24, un team di ricercatori della Columbia University School of Engineering and Applied Science guidato da Sam Sia ha sviluppato un test per una diagnosi rapida e che permette di identificare la patologia direttamente in uno studio medico. “Potrebbe non essere più necessario inviare i campioni a un laboratorio e attendere alcuni giorni per ottenere i risultati”, ha spiegato l’esperto, poichè basteranno circa 15 minuti per rilevare la malattia di Lyme. I ricercatori sarebbero riusciti a trovare una combinazione di tre proteine in grado di identificare gli anticorpi specifici del batterio Borrelia burgdorferi nel siero.